Aumento IVA, un salasso per i contribuenti, conseguenze notevoli nel settore immobiliare, ecco cosa ci aspetta

Aumento Iva, un salasso per i contribuenti, conseguenze negative nel settore immobiliare, la casa diventa un miraggio, ecco cosa ci aspetta.
7 anni fa
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Immobili destinati ad ufficio, cosa cambia?

Nel 2018, subiranno lo stesso trattamento fiscale  gli immobili strumentali (destinati ad uso ufficio, negozio ecc), di conseguenza un immobile del valore di 200.000 euro, l’aumento dell’aliquota all’11,5% determinerebbe un aumento dell’importo IVA da versare da 20.000 euro a 23.000 euro.

Nel caso in cui si tratti di un immobile abitativo di lusso o di un fabbricato strumentale ceduto dall’impresa costruttrice o da un privato che abbiano scelto l’applicazione dell’IVA, su un immobile di valore di 200.000 euro, l’aumento dell’aliquota del 25% determinerebbe un aumento dell’importo IVA da versare da 44.000 euro a 50.000 euro.

Si ricorda che per le ristrutturazioni edilizie è attualmente prevista l’applicazione dell’Iva con l’aliquota ridotta del 10% sulle prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su immobili residenziali.
Le cessioni di beni restano assoggettate all’aliquota Iva ridotta, solo se la relativa fornitura è posta in essere nell’ambito del contratto di appalto. Si tenga presente che quando l’appaltatore fornisce beni di valore significativo (ossia, infissi esterni ed interni, ascensori e montacarichi, caldaie,  apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria, videocitofoni, sanitari e rubinetteria da bagni, impianti di sicurezza), l’aliquota ridotta si applica su tali beni soltanto sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi. Per i lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione è  prevista, l’applicazione dell’aliquota Iva del 10%.

Dal 2018 su tutti i riferiti valori, per effetto delle novità fiscali, subirebbero un aumento di un punto e mezzo in percentuale e di tre punti percentuali per aliquote rispettivamente al 10% e al 22%.

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