La circolare Inps 107 del 23 settembre ha fornito chiarimenti sulle pensioni di invalidità che avranno diritto all’aumento operativo dal 2 novembre prossimo. Il nuovo trattamento viene esteso a tutti gli invalidi civili al 100%, senza attendere il compimento del 60° anno di età. Chi tra questi percepisce l’indennità di accompagnamento si chiede se quest’ultima possa far aumentare il reddito e, quindi, determinare l’esclusione. Vediamo di quanto aumentano le pensioni e per chi, per poi rispondere a questo dubbio.
Aumentano le pensioni di invalidità: requisiti e importo
L’aumento delle pensioni da novembre è frutto dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto illegittimo un importo che non permettesse ai titolari di assegno di invalidità di inadeguato al soddisfacimento delle più elementari esigenze di vita quotidiana.
Entro quale reddito si ha diritto all’aumento
Il dubbio non è banale. Per l’aumento della pensione di invalidità, infatti, vanno rispettati alcuni criteri di reddito. Concorrono in questo senso (anche se del coniuge):
- redditi assoggettabili ad IRPEF;
- redditi assoggettabili a tassazione corrente;
- redditi assoggettabili a tassazione separata;
- redditi tassati alla fonte;
- redditi esenti da IRPEF.
Viene espressamente chiarito, invece, che non concorrono invece al calcolo del reddito:
- reddito della casa di abitazione;
- pensioni di guerra;
- indennità di accompagnamento;
- importo aggiuntivo di 154,94 euro previsto dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
- trattamenti di famiglia;
- indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze irreversibili conseguenti a vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.
Pensione da 2 mila euro a novembre anche per chi prende l’accompagno
Rispondendo ai dubbi sulla compatibilità tra aumento della pensione di invalidità e indennità di accompagnamento, confermiamo quindi che la seconda non concorre a fare reddito ai fini dei requisiti per l’importo maggiorato.