Le promesse fatte dall’alleato, Silvio Berlusconi, probabilmente non verranno mantenute da Giorgia Meloni. Nel discorso di insediamento del Governo, in Parlamento, la nuova premier ha infatti esposto i punti cardine del programma: in nessun caso, nemmeno una volta, è stato detto che le pensioni minime verranno aumentate a mille euro per tutti.
Cosa dobbiamo aspettarci allora?
Pensioni e riforme: quali sono gli obiettivi del governo Meloni
Per evitare il ritorno alle Legge Fornero, il nuovo esecutivo si è già messo a lavoro per trovare una soluzione che garantisca l’uscita dal lavoro anticipata a chi è in possesso dei requisiti fissati dalla legge.
Bisogna capire dove trovare le risorse, come impiegarle e, soprattutto, garantire il pensionamento anticipato fissando dei limiti per età anagrafica e anzianità contributiva. C’è, a tal proposito, in ballo la cosiddetta Opzione Uomo (che prevede l’estensione dei requisiti agevolativi di Opzione Donna ai lavoratori di sesso maschile). Nelle ultime ore, inoltre, si sta parlando di una “Quota flessibile”, che riconosce la pensione anticipata a partire dai 60 anni (una sorta di Quota 41).
Tutto, però, è ancora da decidere.
Quando potrebbero aumentare le pensioni minime
Al momento, quindi, l’aumento delle pensioni minime non è un risultato che il governo Meloni intende raggiungere nel breve termine. Un eventuale accordo, spinto dalle richieste dell’alleata Forza Italia, potrebbe raggiungersi superate le emergenze attuali. Caro bollette, superamento delle tensioni internazionali, fiducia dell’Europa, pensioni, sono tutte questioni che hanno priorità. Questo vuol dire, in pratica, che le poche risorse dell’Erario saranno destinate a obiettivi diversi. Per tutto il resto, bisognerà aspettare. Probabilmente la prossima legge di bilancio.
Pensioni minime: come richiedere l’importo aggiuntivo
A oggi, l’unico modo per ottenere l’aumento della pensione minima è tramite la richiesta di importo aggiuntivo all’Inps.
L’importo aggiuntivo è un’erogazione supplementare alla pensione, pari a 154,94 euro, introdotta dalla legge finanziaria 2001 riconosciuto a chi percepisce una o più pensioni per un totale non superiore al trattamento minimo e che si trovi in determinate condizioni reddituali.
L’importo aggiuntivo spetta ai titolari di tutte le pensioni erogate dall’Inps, con l’esclusione dei trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali, prestazioni agli invalidi civili), delle pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e dei trattamenti non aventi natura di pensione.
La corresponsione dell’importo aggiuntivo viene attribuita d’ufficio a dicembre, se spettante. Tuttavia, se ne ricorrono i requisiti, il pensionato può fare apposita domanda di ricostituzione della pensione, accedendo al servizio online con le proprie credenziali.