In arrivo meno soldi del previsto per le pensioni 2022. L’Inps rivaluta gli assegni meno del previsto e i pensionati hanno iniziato a protestare contro l’istituto che paga la maggior parte delle pensioni italiane.
Cosa che succedono spesso in Italia, ma di cui ormai non c’è più da meravigliarsi. Quando si tratta di pagare lo Stato ha sempre il braccino corto e quando si tratta di prendere bisogna sempre correre.
Rivalutazione pensioni più basse
Ma vediamo cosa è successo. In base al decreto del Ministero dell’Economia e Finanze pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 novembre 2021, le pensioni 2022 essere rivalutate del 1,7%.
Il meccanismo di adeguamento, che si chiama perequazione, si basa sull’aumento del costo della vita registrato l’anno precedente e si ripercuote sulle pensioni. Si fa ogni anno, quindi nulla di inatteso o di improvvisato.
Tuttavia l’Inps ha calcolato l’aumento delle pensioni del 1,6% e non del 1,7% basandosi su calcoli effettuati a ottobre quindi prima che uscisse il decreto del Mef. Certo uno zero virgola non cambia molto e la differenza – precisa l’Inps – sarà recuperata coi conguagli a marzo (neanche a febbraio).
Per un pensionato da 1.500 euro al mese si tratta di pochi centesimi, quindi irrilevante. Ma se moltiplichiamo la cifra per quasi 23 milioni di pensionati salta fuori una bella somma che l’Inps trattiene per sé.
Gli aumenti degli assegni 2022
Ricordiamo che le rivalutazioni degli assegni non avvengono per tutti al 100%. Gli assegni più alti non sono pienamente rivalutati, come prevede la legge. Dal 2022, comunque, si torna alla vecchie fasce di rivalutazione, più generose rispetto agli anni precedenti.
Dal 1 gennaio sono rivalutati appieno solo quei trattamenti che non superano di quattro volte l’importo del trattamento minimo (523,93 euro al mese). Mentre per le pensioni più alte la rivalutazione avviene in misura inferiore.
La rivalutazione provvisoria del 2022 è quindi la seguente:
- 1,70% fino a 2.6062,32 euro al mese;
- 1,53% da 20.60,33 e 2.577,90 euro al mese;
- 1,27% da 2.577,91 euro al mese in su.
Incrementi anche per le pensioni minime che dal 2022 passano da 515,58 euro a 523,94 euro al mese.