Aumento pensioni: tutto anticipato a dicembre?

L'aumento delle pensioni potrebbe arrivare già a dicembre, con un conguaglio anticipato rispetto ai tempi ordinariamente previsti
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1 mese fa
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aumento pensioni

Proprio come accaduto lo scorso anno, il Governo potrebbe decidere di anticipare il conguaglio per l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, evitando così di attendere l’inizio del 2025. Questa misura, discussa sulla stampa specializzata e anticipata da fonti vicine all’ esecutivo, sembra voler replicare quanto già stabilito con la Legge di Bilancio precedente. Quindi, aumento pensioni già a dicembre.

Nel 2023, infatti, il Decreto Legge n. 145 aveva permesso ai pensionati di ricevere il conguaglio già dal mese di dicembre, anticipando di fatto gli aumenti previsti per gennaio.

Questa volta, la stessa strategia potrebbe essere riproposta con l’obiettivo di sfruttare le risorse fiscali già disponibili, grazie anche all’aumento delle entrate tributarie registrate nel corso dell’anno.

La decisione potrebbe portare un sollievo economico ai pensionati, che nel mese di dicembre ed in vista del Natale potrebbero contare su un assegno più alto, combinando aumento anticipato e tredicesima mensilità

Aumento pensioni a dicembre: chi ne beneficerà?

Se la misura venisse confermata, l’aumento delle pensioni si concretizzerebbe con un mese di anticipo rispetto alla prassi consueta, che vede i pensionati ricevere gli adeguamenti a partire da gennaio. La rivalutazione pensioni, che riflette l’aumento del costo della vita, continuerà a seguire le regole introdotte dall’ultima Legge di Bilancio. Questo significa che i pensionati con assegni più bassi, fino a quattro volte il minimo INPS, beneficeranno di una rivalutazione più coerente rispetto a chi percepisce importi superiori.

Gli assegni superiori a 2.271,76 euro, infatti, riceveranno un incremento proporzionalmente più contenuto, basato su fasce di reddito con percentuali decrescenti. Questa modalità garantisce che i pensionati con trattamenti più modesti vedano un aumento più significativo, tutelando così le fasce di popolazione più vulnerabili in un periodo di crescita della riduzione.

L’impatto per i pensionati con assegni minimi

Una delle categorie che beneficerà maggiormente della rivalutazione sono i pensionati con assegni bassi.

Per loro, è previsto un incremento pari al 120% del valore attuale, in linea con quanto già visto lo scorso anno.

Questo aumento, infatti, sembra essere stato confermato anche per il 2025, con la Premier Giorgia Meloni che ha dichiarato l’intenzione di mantenere in vita la misura anche per il futuro. Il bene è quello da continuare a sostenere i pensionati con redditi più bassi, i quali sono tra i più colpiti dall’aumento del costo della vita.

Il contesto economico: entrate tributarie in crescita

Un fattore determinante nella decisione di anticipare l’aumento pensioni a dicembre è la performance positiva delle entrate fiscali dello Stato. Grazie a una migliore raccolta tributaria rispetto alle aspettative, il Governo ha a disposizione risorse che potrebbero essere utilizzate già nel 2024 per accelerare il conguaglio. In pratica, si punta a replicare la strategia già adottata lo scorso anno, sfruttando al meglio le risorse economiche presenti e riducendo i tempi di attesa per i pensionati.

Questo contesto favorevole potrebbe quindi dare al Governo il margine necessario per approvare il decreto che anticiperebbe il pagamento degli aumenti, consentendo ai pensionati di ricevere gli importi aggiuntivi già prima di Natale. Una notizia sicuramente positiva per chi è maggiormente dipendente da questi adeguamenti per mantenere il proprio potere d’acquisto.

Aumento pensioni: differenze tra le varie fasce di pensione

L’aumento pensioni (rivalutazione) non riguarda tutti i pensionati allo stesso modo. Gli assegni più bassi, come già accennato, riceveranno l’incremento più significativo, in alcuni casi anche superiore al tasso di vincita, come nel caso degli assegni minimi. Invece, i pensionati con trattamenti più elevati dovranno accontentarsi di una rivalutazione più contenuta, suddivisa in scaglioni che diminuiscono progressivamente al crescere dell’importo.

Questa scelta politica punta a bilanciare le esigenze di equità sociale con la necessità di contenere i costi per lo Stato.

In un periodo di incertezze economiche, la rivalutazione delle pensioni è vista come una misura fondamentale per sostenere il potere d’acquisto delle fasce di popolazione più vulnerabili.

L’influenza della Legge di Bilancio 2025 sull’aumento pensioni

Guardando al futuro, è probabile che la Legge di Bilancio 2025 mantenga simili criteri per la rivalutazione delle pensioni, sebbene le percentuali di incremento e le modalità di attuazione possano subire modifiche. Il Governo, infatti, dovrà tenere conto delle fluttuazioni economiche e delle previsioni di inflazione per decidere quali saranno le prossime misure da adottare in materia pensionistica.

Nonostante le incertezze, la volontà di continuare a sostenere i pensionati con redditi più bassi appare chiara. Le dichiarazioni del Premier Meloni sulla super-rivalutazione degli assegni minimi al 120% ne sono un esempio concreto. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare attentamente l’andamento dell’economia per capire se questa misura potrà essere applicata anche negli anni a venire o se sarà necessario introdurre correttivi.

Riassumendo

  • Il pagamento del conguaglio pensionistico potrebbe essere anticipato a dicembre, replicando l’anno scorso.
  • La rivalutazione seguirà le regole attuali, con maggiori benefici per le pensioni più basse.
  • Pensioni sopra 2.271,76 euro riceveranno un aumento con percentuale decrescente per fasce di reddito.
  • I pensionati con assegni minimi vedranno una rivalutazione del 120%, confermata per il 2025.
  • Il Governo sfrutterà le risorse fiscali in crescita per anticipare i pagamenti.
  • La Legge di Bilancio 2025 dovrebbe mantenere criteri simili per la rivalutazione delle pensioni.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

2 Comments

  1. Ma non bisognerebbe aspettare la decisione della corte costituzionale sulle rivalutazioni delle pensioni che superano 4 volte il minimo??

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