Aumento prezzi di dispositivi a batteria: paghiamo la tassa sulla dipendenza

La Cina come la batteria che alimenta l'Europa: pagheremo a breve il prezzo di questa dipendenza se non la fermiamo
1 anno fa
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aumento prezzi batterie
Foto © Pixabay

La nuova crisi dei prezzi europei potrebbe riguardare i prodotti a batteria: lo svela un rapporto che le autorità stanno discutendo per evitare il monopolio cinese. Cosa sta succedendo e quali prodotti tecnologici sono più a rischio?

Le bollette del gas e i prezzi della benzina alle stelle hanno scoperchiato il vaso di Pandora della dipendenza europea dalla Russia, svelando un segreto che tutti conoscevano ma provavano ad ignorare. Dipendiamo dalla Russia per la produzione di gas e petrolio e ora stiamo pagando, non solo l’Italia ma tutta Europa, il prezzo della guerra con l’Ucraina sulla bolletta del gas e alle pompe di benzina.

Ora un documento che le autorità europee stanno studiando, non senza una certa preoccupazione, prevede uno scenario ancora più allarmante. Entro i prossimi sette anni saremo, salvo misure correttive per deviare il trend avviato, completamente dipendenti dalla Cina per la produzione di batterie al litio.

La guerra economica va a batteria?

Aumento prezzi di molti dispositivi a batteria: paghiamo la tassa sulla dipendenza

Nel 2030 il processo potrebbe apparire inarrestabile. Occorre intervenire subito. Ecco perché il prossimo 5 ottobre è in programma a Granada un incontro in cui saranno discusse possibili contromisure per fermare l’avanzata cinese e impedire un aumento dei prezzi vertiginoso su questi prodotti. Si terrà infatti in Spagna la terza riunione della Comunità politica europea. La strada potrebbe essere quella di aprire l’importazione anche ad altri mercati per non dipendere unicamente dalla Cina. Si guarda, ad esempio, ai paesi africani o dell’America Latina.

Obiettivo: impedire che la Cina diventi l’unico fornitore europeo in questo settore, senza concorrenza. Un po’ quello che è accaduto con la Russia e che oggi ci costringe a subire prezzi della benzina alle stelle.

Secondo l’agenzia Routers, che ha avuto per prima tra le mani questo esclusivo rapporto, il 20250 segnerà l’anno della “neutralità carbonica” europea.

Ciò accade perché le fonti rinnovabili (energia solare, eolica etc) non riescono a garantire una produzione di energia costante. I sistemi di immagazzinamento richiederanno un incremento nell’acquisto di batterie agli ioni di litio, celle a combustibile ed elettrolizzatori. E indovinate da dove arrivano la maggior parte delle batterie che usiamo?

Chi produce le batterie che alimentano l’Europa

Chi ha bisogno di batterie al litio? Tutti noi, nella vita di tutti i giorni e sempre più. Paghiamo in un certo senso una tassa sulla dipendenza, anzi su una duplice dipendenza: quella dalla Cina e quella dalla tecnologia, di cui ormai siamo schiavi.

Auto elettriche, smartphone, sistemi di stoccaggio, droni: l’uso di questi dispositivi ormai parte della nostra quotidianità comporterà un aumento dalle dieci alle trenta volte nei prossimi anni.

A ben vedere peraltro, il problema della “tassa sulla dipendenza” non riguarda solamente i prodotti a batteria. Sensori, droni, reti di trasmissioni di dati: l’Ue si mostra carente nella produzione di questi elementi e ne paga lo scotto in termini di prezzi o di rallentamento della modernizzazione di alcuni settori strategici per la nostra economia.

 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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