Arriva il Duc, documento unico di circolazione. Per i veicoli di nuova immatricolazione e per i passaggi di proprietà è entrato in vigore un nuovo documento al posto del tradizionale libretto.
Il Duc ha lo stesso aspetto della vecchia carta di circolazione e riporta anche alcuni dati del certificato di proprietà cartaceo, già soppresso e ora presente in forma digitale solo sugli archivi del Pra.In pratica questo nuovo documento ne racchiude due e (in teoria) dovrebbe semplificare la vita dei proprietari di veicoli.
Cosa è il Duc e cosa contiene
Approvato con decreto legislativo numero 98 del 2017 in ottica di razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e proprietà, il Duc è entrato in vigore dal 1 giugno 2020 (ma sarebbe dovuto partire sei mesi prima) e contiene una serie di informazioni aggiuntive sul veicolo in circolazione, quali i dati identificativi dello stesso e informazioni sulla situazione giuridica e patrimoniale del veicolo (presenza di ipoteche, privilegi, fermi amministrativi o a pignoramenti). Tutte informazioni che in ogni caso saranno rilevabili anche dalla lettura automatica della targa da parte delle forze dell’ordine in caso di controlli.
I vantaggi del Duc
Ma quali sono i reali vantaggi per l’automobilista? Innanzitutto la semplificazione: il fatto che esista un unico documento fa sì che in esso siano contenute tutte le informazioni attinenti al veicolo. In secondo luogo il risparmio: meno documenti da elaborare significa meno costi di burocrazia e bolli da far pagare agli utenti, sia sulle immatricolazioni ex novo che sui passaggi di proprietà. In sintesi si dovrebbero risparmiare 39 euro a veicolo fra pratiche Aci e imposte di bollo. Per quanto riguarda le vecchie carte di circolazione e i certificati di proprietà rilasciati prima del primo gennaio 2020, anche in formato elettronico, restano validi, se però dovesse essere necessario provvedere alla loro nuova emissione, verranno sostituiti dal documento unico.
Chi rilascia il Duc
La competenza per il rilascio del Duc è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il documento unico di circolazione certifica i dati in esso contenuto, ferma restando la responsabilità dell’Automobile club d’Italia (ACI) per quanto riguarda i dati relativi alla proprietà e alla locazione finanziaria dei veicoli, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per quanto riguarda invece i dati dei veicoli. Chi volesse ottenere il Duc deve presentare apposita domanda di rilascio in sede di prima immatricolazione, reimmatricolazione o aggiornamento dopo il trasferimento della proprietà del veicolo, tramite apposito modulo unificato. L’istanza potrà essere presentata presso qualsiasi sportello telematico dell’automobilista (STA) o presso gli uffici della Motorizzazione Civile territorialmente competenti. Le istanze e la documentazione allegata vengono quindi trasmesse dagli uffici che le ricevono per via telematica al Centro elaborazione dati presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (CED), che gestisce l’Archivio nazionale dei veicoli, il quale trasmette al PRA in via telematica, i dati relativi alla proprietà ed allo stato giuridico del veicolo, insieme alla documentazione in formato elettronico.