Auto elettriche, altro che esclusiva, tra 10 anni ci saranno ancora le termiche

Pesante passo indietro da parte dell'Unione Europea, dopo il 2035 non solo auto elettriche, ma così cambia tutto anche per le aziende.
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6 ore fa
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auto elettriche

La recente decisione dell’Unione Europea di rivedere il divieto assoluto di vendita di veicoli a combustione interna dopo il 2035, aprendo alla possibilità di commercializzare anche auto ibride plug-in e auto elettriche dotati di range extender, rappresenta una svolta significativa nel panorama economico dell’industria automobilistica europea. Questa mossa, anticipata dal settimanale tedesco Der Spiegel, potrebbe avere profonde implicazioni economiche, sia per i produttori che per i consumatori.

Impatto sull’Industria Automobilistica

Negli ultimi anni, le case automobilistiche europee hanno investito massicciamente nella transizione verso l’elettrico, in risposta alle normative ambientali sempre più stringenti e alla crescente domanda di veicoli sostenibili.

Tuttavia, la penetrazione delle auto elettriche nel mercato europeo è rimasta limitata, attestandosi intorno al 12% nonostante gli incentivi governativi.  Le ragioni di questa lenta adozione includono i costi elevati dei veicoli elettrici, la limitata infrastruttura di ricarica e le preoccupazioni dei consumatori riguardo all’autonomia.

La possibilità di continuare a vendere veicoli ibridi plug-in e quelli dotati di range extender dopo il 2035 offre ai produttori una maggiore flessibilità nella pianificazione delle loro linee di produzione e strategie di mercato. Questa flessibilità potrebbe tradursi in una riduzione dei rischi associati a una transizione troppo rapida verso l’elettrico puro, permettendo alle aziende di adattarsi gradualmente alle dinamiche del mercato e alle preferenze dei consumatori.

Auto elettriche, Concorrenza Internazionale

La concorrenza nel settore automobilistico globale è feroce, con paesi come la Cina che stanno emergendo come leader nella produzione di veicoli elettrici a basso costo. La Cina domina la catena di fornitura delle batterie e ha un vantaggio competitivo significativo grazie a economie di scala e politiche governative favorevoli

Per le case automobilistiche europee, la possibilità di continuare a offrire veicoli ibridi potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo, consentendo loro di differenziarsi nel mercato globale e di mantenere una quota di mercato significativa sia a livello domestico che internazionale.

Inoltre, questa strategia potrebbe mitigare il rischio di una dipendenza eccessiva dalle importazioni di batterie e componenti dalla Cina, rafforzando la resilienza economica dell’industria europea.

Dal punto di vista dei consumatori, la disponibilità continuata di veicoli ibridi plug-in e con range extender offre una gamma più ampia di opzioni, permettendo scelte che meglio si adattano alle diverse esigenze e capacità economiche. I veicoli ibridi spesso rappresentano un compromesso tra efficienza energetica e praticità, offrendo vantaggi in termini di consumo di carburante e riduzione delle emissioni senza le limitazioni legate all’autonomia e ai tempi di ricarica dei veicoli elettrici puri.

Inoltre, la concorrenza tra diverse tipologie di propulsione potrebbe stimolare l’innovazione e portare a una riduzione dei prezzi, rendendo i veicoli a basse emissioni più accessibili a una fascia più ampia di consumatori. Questo potrebbe accelerare il rinnovo del parco auto europeo, contribuendo agli obiettivi ambientali senza imporre oneri finanziari eccessivi sui consumatori.

Sfide Infrastrutturali e Ambientali

Nonostante i potenziali benefici economici, la decisione di mantenere sul mercato i veicoli ibridi oltre il 2035 solleva alcune sfide. Dal punto di vista infrastrutturale, sarà necessario continuare a investire sia nelle reti di rifornimento di carburante tradizionale che nelle infrastrutture di ricarica elettrica, con implicazioni in termini di costi e pianificazione urbana.

Sul fronte ambientale, sebbene i veicoli ibridi offrano vantaggi in termini di riduzione delle emissioni rispetto ai veicoli a combustione interna tradizionali, essi non raggiungono le zero emissioni proprie dei veicoli elettrici puri. Pertanto, potrebbe essere necessario implementare politiche aggiuntive per garantire che la continuazione della vendita di veicoli ibridi non comprometta gli obiettivi climatici a lungo termine dell’UE.

Il futuro delle auto elettriche cambia l’automotive

La decisione dell’UE di rivedere il divieto sulle vendite di veicoli a combustione interna dopo il 2035, includendo i veicoli ibridi plug-in e quelli con range extender, rappresenta un approccio pragmatico che tiene conto delle realtà economiche e industriali attuali. Questa flessibilità potrebbe rafforzare la competitività dell’industria automobilistica europea, offrendo al contempo ai consumatori una gamma più ampia di scelte.

Tuttavia, sarà fondamentale bilanciare queste considerazioni economiche con le esigenze ambientali, assicurando che la transizione verso una mobilità sostenibile continui a progredire. Investimenti continui in infrastrutture, incentivi all’innovazione e politiche mirate saranno essenziali per garantire che l’industria automobilistica europea possa prosperare in un mercato globale in evoluzione, contribuendo al contempo agli obiettivi climatici dell’Unione.

In definitiva, la chiave del successo risiederà nella capacità di adattamento e nella volontà di abbracciare soluzioni tecnologiche diversificate, garantendo una transizione equilibrata che tenga conto delle esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti.

in sintesi.

  • l’UE apre alla vendita di auto ibride plug-in dopo il 2035, riducendo i rischi economici per i produttori e offrendo un vantaggio competitivo rispetto alla Cina.
  • più opzioni disponibili con prezzi potenzialmente più bassi, evitando una transizione forzata all’elettrico puro che potrebbe pesare economicamente.
  • mantenere gli ibridi potrebbe rallentare gli obiettivi climatici dell’UE, rendendo necessari ulteriori investimenti nelle infrastrutture e nelle politiche di sostenibilità.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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