Auto usate, ecco la nuova generazione delle truffe sui chilometri percorsi

Nel mercato delle auto usate, ecco la nuova generazione delle truffe sui chilometri percorsi, così viene frodato chi non è esperto.
5 giorni fa
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truffe chilometri auto
Foto © Pixabay

Auto, chilometri, truffa. Tre parole per configurare nuovi problemi in arrivo per gli automobilisti in buona fede. Con le nuove tecnologie e i moderni strumenti che, ad esempio, registrano automaticamente i dati relativi alla revisione dell’auto, la truffa sui contachilometri è diventata sì più difficile da perpetrare. Ma “difficile” non significa “impossibile”.

Anzi, proprio per le stesse ragioni che rendono più complesse le frodi grazie alle nuove procedure digitali, alcune innovazioni tecnologiche finiscono per agevolarle. I malfattori, i truffatori e i cosiddetti “furbetti” sono sempre alla ricerca di nuovi stratagemmi per raggiungere i loro scopi.

E così, anche la truffa del contachilometri si evolve, arricchendosi di nuove tecniche.

L’obiettivo è sempre lo stesso: far sembrare l’auto più nuova di quanto non sia realmente.

Auto usate, ecco la nuova generazione delle truffe sui chilometri percorsi

La truffa del contachilometri è una tematica sempre attuale. Nel mercato delle auto usate, il prezzo di vendita di un veicolo dipende da diversi fattori, spesso interconnessi tra loro.

Il mercato dell’usato, in particolare, è spesso legato a trattative private tra venditore e acquirente: il primo fissa il prezzo, il secondo tenta di abbassarlo e, se si trova un punto d’incontro, si chiude l’accordo. Questo vale anche, seppur in misura minore, nelle transazioni tra concessionaria e cliente privato.

Ma perché truccare il contachilometri è una pratica ancora diffusa? Perché il valore di un’auto è determinato sia dall’anno di immatricolazione (quindi dall’anzianità del mezzo), sia dal chilometraggio. Due elementi che, insieme, incidono fortemente sul prezzo finale.

Auto che sembrano nuove dal contachilometri, ma che invece non lo sono

Più chilometri ha percorso un’auto, più sarà difficile venderla a un prezzo alto.

Un principio semplice, che non richiede competenze tecniche particolari.

Un tempo, quando i contachilometri erano analogici e non digitali, le truffe erano frequentissime. Al punto che, forse per pregiudizio, molti sospettavano che ogni auto usata venduta da una concessionaria avesse un contachilometri alterato.

Oggi la situazione è diversa: grazie alla registrazione dei dati in banche dati ufficiali tra una revisione auto e l’altra, e alla richiesta del chilometraggio anche da parte delle assicurazioni al momento della stipula del contratto, le frodi sembrano più difficili da attuare.

Questo ha portato molti a credere che per le auto la truffa sui chilometri fosse in via di estinzione. Ma in realtà, come riportano diversi portali di settore, sta nascendo una nuova generazione di truffe, ancora più insidiose.

Portare indietro i chilometri è superato, adesso c’è la truffa del contachilometri bloccato

Un tempo, la truffa consisteva nel riportare indietro il contatore dei chilometri percorsi. Oggi, invece, si punta a bloccare del tutto il contachilometri. È la cosiddetta truffa del contachilometri fermo.

Anche se digitale, il contachilometri può essere bloccato, e così, pur continuando a viaggiare, l’auto non registra più i chilometri percorsi. È come se il veicolo avesse trovato l’elisir di lunga vita, mantenendo intatto il dato chilometrico.

Pare che questa nuova truffa sia particolarmente difficile da individuare, soprattutto per gli acquirenti privati che non hanno competenze tecniche e si affidano alla buona fede del venditore.

Comprare un’auto che segna 50.000 km ma ne ha percorsi realmente 150.000 non è un’eventualità rara. E oltre a ritrovarsi con un veicolo molto più usurato, si corre il rischio di pagarlo più del dovuto, credendo che sia ancora giovane.

I nuovi apparecchi che permettono di truccare i chilometri dell’auto

A lanciare l’allarme è stata un’associazione olandese, attiva da anni nella lotta alle frodi nel settore automotive. Secondo alcune fonti online, oltre 200.000 veicoli nel 2024 presentavano forti dubbi sulla veridicità del chilometraggio indicato.

I cosiddetti “Tellerblokkers” sono dispositivi di ultima generazione che vengono installati sulle auto per bloccare il funzionamento del contachilometri.

Cambia il metodo, ma non la sostanza: invece di scalare i chilometri già percorsi, si impedisce che il contatore aumenti, finché il dispositivo non viene rimosso.

Il risultato? Nei documenti ufficiali non compare alcuna anomalia. Se un conducente circola per 40.000 km tra una revisione e l’altra, ma disattiva il dispositivo solo per 10.000 km, il dato che risulterà sarà falsato.

In assenza di indizi nei documenti, l’unica arma difensiva resta l’occhio esperto dell’acquirente, che dovrebbe verificare se l’usura delle parti meccaniche o interne dell’auto corrisponde ai chilometri dichiarati.

Purtroppo, nella maggior parte dei casi, i venditori disonesti ricorrono a ulteriori accorgimenti: sostituzione del volante, del pomello del cambio, dei sedili, lavaggio del motore. tutto per rendere più credibile l’illusione di un’auto con pochi chilometri. Una truffa messa in scena con cura quasi professionale.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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