Rivoluzione nella componentistica auto italiana. Il gruppo Sogefi controllato dalla famiglia De Benedetti attraverso la holding Cir ha siglato un accordo per la cessione della divisione Filtration a un fondo americano. Se ne va così all’estero un altro pezzo di industria made in Italy in un contesto industriale che vede ormai il settore automotive cambiare pelle con la rapida diffusione dei veicoli elettrici.
Nonostante le ampie differenze fra i vari mercati, nel mondo le auto elettriche iniziano oggi a contare parecchio nelle vendite.
Sogefi si libera dei filtri auto e punta sull’elettrico
Ma veniamo alla notizia destinata ad aprire una breccia sul mercato automotive italiano che impiega oggi circa 200 mila addetti (il 7% del personale manifatturiero). Un settore che vale in Italia 210 miliardi di euro, l’11% del Pil, e che è destinato a ridimensionarsi proprio per effetto della transizione ecologica dai motori endotermici a quelli elettrici.
Nel dettaglio il Gruppo Sogefi, fondato nel 1980 da Roberto Colannino, è uno dei leader mondiali della componentistica auto con un giro d’affari che, in base all’ultimo report finanziario, a fine 2023 ammontava a 1,6 miliardi di euro. In forza dell’accordo di put option sottoscritto con il fondo d’investimento statunitense Pacific Avenue Capital Partners, entro sei mesi la divisione Filtration (Sogefi Filtration S.A. e Sogefi USA Inc), che nel 2023 ha fatturato 573,6 milioni di euro e rappresenta circa il 35% del fatturato del gruppo, sarà ceduta dopo la consultazione con i sindacati. In ballo, infatti, ci sono anche migliaia di posti lavoro oltre che quattrini.
A livello industriale Sogefi abbandonerà, quindi, il settore dei filtri auto per concentrarsi sulle altre principali aree di business che sono la produzione di sospensioni e di sistemi di aria e raffreddamento. E così faranno anche le altre industrie italiane del settore. Come si legge in un comunicato
l’operazione determina la riduzione della componente powertrain nel portafoglio di attività del gruppo, rendendo Sogefi meno esposta ai rischi legati alla transizione verso la E-mobility.
Pioggia di milioni per la famiglia De Benedetti
Dal punto di vista strettamente finanziario, la cessione del ramo d’azienda di Sogefi è basato su un enterprise value di 374 milioni di euro, corrispondente a un equity value, stimato in circa 330 milioni con una plusvalenza di 130 milioni di euro. Soldi che Sogefi utilizzerà per abbattere il debito di gruppo e per premiare gli azionisti.
Poiché la società è controllata al 56,6% dal gruppo Cir (Compagnie Industriali Riuninte) della famiglia De Benedetti, gli analisti prevedono che nella holding milanese finiranno entro quest’anno circa 130 milioni di euro attraverso la distribuzione di dividendi straordinari. Operazione che – come si apprende da una nota – sarà soggetta ad approvazione del Consiglio di Amministrazione in caso di esercizio della put option e perfezionamento dell’accordo.
A beneficiare maggiormente di questa importante cessione di ramo d’azienda, sempre dal punto di vista finanziario, sarà quindi la famiglia De Bendetti che controlla Cir con il 36% del capitale. La holding (anch’essa quotata in borsa come Sogefi), fondata dall’Ing. Carlo De Benedetti nel lontano 1976 e poi ceduta ai figli nel 2012, opera attivamente e con profitto anche nel campo della sanità attraverso il gruppo Kos, leader in Italia nel long-term care per numero di strutture e posti letto.