Il nostro articolo inchiesta sulla favola disillusa del Superbonus 110 continua a suscitare interesse e partecipazione. Tra coloro che ci scrivono molti proprietari di seconda casa (che sia al mare, al paese natale o in montagna), con i lavori del 110 bloccati o mai partiti. Abbiamo raccolto testimonianze dei proprietari beffati dal 110 e a breve daremo voce anche agli altri protagonisti di questa vicenda: le imprese, i general contractor e, perché no se lo vorranno e ce ne daranno modo, anche banche e istituzioni.
110: le differenze tra condomini e seconda casa
Nella discussione siamo rimasti, e continueremo a farlo, obiettivi e imparziali. Lo scopo primario è cercare di capire cosa c’è dietro al 110 e cosa sta bloccando le pratiche e le cessioni del credito. In questo articolo faremo una piccola eccezione al nostro essere super partes.
Le testimonianze raccolte in redazione e pubblicate online stanno rimbalzando anche sui diversi social e in diversi post tra i commenti abbiamo letto la posizione di chi vive in condominio. I proprietari di appartamenti in questi stabili confermano di aver avuto spesso accesso al 110. Una cosa che non stupisce visto che abbiamo premesso che le regole per i condomini ai fini del 110 sembrano essere più snelle. Non mancano tuttavia casi di condomini bloccati, proprio come i proprietari di villette unifamiliari. C’è però un altro punto abbastanza diffuso da chiarire. Leggiamo commenti di chi punta il dito contro chi ci ha scritto sottolineando che il 110 in condominio ha aiutato chi vive in appartamento mentre tante persone contavano di rifarsi la seconda casa di lusso gratis.
Superbonus 110 per villette unifamiliari: un lusso per pochi
Chiariamo due errori di fondo insiti in questo ragionamento. Prima di tutto le villette unifamiliari per molte persone sono la prima casa. Certamente, come abbiamo premesso, c’è chi intendeva ristrutturare con il 110 la seconda casa. E’ questo un lusso? Non proprio. O non sempre. Abbiamo raccolta una testimonianza per tutte che ci è sembrata particolarmente significativa.
“Penso di essere un altro tassello di questa grottesca farsa del Superbonus 110. Confermo che è stato creato per favorire i poteri economici forti ma non la gente comune. Io possiedo una casa di campagna trasformata nel corso degli anni in civile abitazione di tipo economico e resa abitabile negli anni grazie a mutui e prestiti ancora non estinti. Ero impossibilitato ad eseguire ulteriori opere come la sostituzione delle finestre e rifacimento facciata. Mi è sembrata “manna dal cielo” l’emanazione del super bonus che mi avrebbe consentito di ultimare casa senza ulteriori salassi. Dopo due anni di attesa sono arrivato al punto di rinunciare definitivamente in quanto dovrei contribuire con oltre 30.000,00 €, oltre eventuali imprevisti. Due anni trascorsi in parte a sanare le anomalie catastali esistenti ed in parte per uniformarmi alla normativa del Super bonus continuamente in evoluzione”.
Massimali Superbonus e prezzi gonfiati: così si bloccano le pratiche
“Arrivato al punto di caricare il compito metrico relativo alla realizzazione di cappotto termico e finestre sulla piattaforma della Banca che avrebbe dovuto acquistare il mio credito mi è stato comunicato che avrei dovuto partecipare con circa 30.000,00 € perché sforavo i massimali previsti dalla legge. Quindi pur avendo una casa di campagna risalente alla fine dell’1800 io sono considerato alla stessa stregua di chi ha una villa di lusso. Massimali cambiati, prezzi aumentati è stato un vero caos in cui era difficile raccapezzarci. Un’ultima osservazione. Io proprietario di una casa unì familiare non riesco ad usufruirne mentre un proprietario di più appartamenti in condominio si.
Vi lasciamo con la riflessione alla quale ci invita il lettore. Avere una seconda casa può essere considerato un lusso oggi? E’ importante a nostro avviso che il Superbonus 110 non diventi l’ennesimo capo espiatorio di una guerra tra poveri.