Avvisi bonari, come si applicano le novità dal 2025

Le recenti modifiche fiscali introdurranno termini più favorevoli per gli avvisi bonari a partire dal 1° gennaio 2025
2 mesi fa
2 minuti di lettura
avvisi bonari agenzia entrate
Foto © Investireoggi

L’iter legislativo in Italia ha introdotto diverse novità riguardanti gli avvisi bonari, con l’obiettivo di migliorare la gestione delle comunicazioni di irregolarità fiscali. Gli articoli 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 462 del 1997 stabiliscono i termini entro cui devono essere effettuati i pagamenti delle somme dovute a seguito delle comunicazioni di irregolarità, comunemente noti come avvisi bonari.

Il recente decreto correttivo della riforma fiscale (D. Lgs. 108/2024) ha apportato modifiche significative a questi termini, ampliandoli da 30 a 60 giorni. Questa modifica offre ai contribuenti più tempo per regolarizzare la propria posizione senza incorrere in sanzioni immediate.

Nel caso in cui la comunicazione di irregolarità venga ricevuta dall’intermediario che ha accettato l’incarico dal contribuente, il termine è ulteriormente esteso a 90 giorni. È importante notare che l’intermediario deve comunque informare il contribuente dell’avviso entro 30 giorni dalla ricezione.

Chiarimenti all’Agenzia delle Entrate e rateizzazione

Se il contribuente non effettua il pagamento entro i nuovi termini stabiliti, la procedura per l’iscrizione a ruolo del debito subisce anch’essa un differimento di 30 giorni. Inoltre, il termine entro cui il contribuente potrà fornire chiarimenti all’Agenzia delle Entrate, anche tramite il canale Civis, è esteso anch’esso da 30 a 60 giorni dal ricevimento della comunicazione di irregolarità. Questa estensione dei termini offre maggiore flessibilità e tempo per presentare eventuali giustificazioni o contestazioni.

Le novità riguardano anche il pagamento rateale. Il contribuente ha ora 60 giorni, anziché 30, per effettuare il pagamento della prima rata nel caso scelga questa modalità. Il massimo delle rate trimestrali consentite rimane fissato a 20, come previsto dall’articolo 3-bis del Decreto Legislativo n. 462 del 1997.

La novità si aggiunge alla pausa invio avvisi bonari in vigore, dal 2024, per i mesi di agosto e dicembre.

Avvisi bonari 2025: applicazione delle novità

Le modifiche introdotte ai termini di pagamento e invio informazioni entreranno in vigore a partire dagli avvisi bonari elaborati dall’Agenzia delle Entrate dal 1° gennaio 2025.

Dunque, bisogna fare riferimento alla data di “elaborazione” e non a quella di “notifica”.

Questo significa che se un avviso bonario è elaborato il 29 dicembre 2024 ma notificato il 3 gennaio 2025, si applicheranno i termini precedenti. Pertanto, è cruciale per i contribuenti e gli intermediari prestare attenzione alla data di elaborazione degli avvisi per comprendere quale normativa sia applicabile.

Volendo concludere, queste modifiche sono state introdotte per rendere il sistema fiscale più equo e meno oneroso per i contribuenti. L’estensione dei termini per il pagamento e la presentazione di chiarimenti rappresenta un passo avanti nella direzione di una maggiore flessibilità e di una gestione più umana delle irregolarità fiscali. Tuttavia, è essenziale che i contribuenti rimangano diligenti nel monitorare le scadenze e nel comunicare tempestivamente con l’Agenzia delle Entrate o con i propri intermediari fiscali per evitare complicazioni.

Riassumendo…

  • I termini per il pagamento degli avvisi bonari sono estesi, dal decreto correttivo riforma fiscale, da 30 a 60 giorni.
  • Comunicazioni ricevute dall’intermediario hanno un termine di 90 giorni per il pagamento.
  • Il termine per chiarimenti all’Agenzia delle Entrate è esteso da 30 a 60 giorni.
  • Pagamento rateale: esteso a 60 giorni il termine per la prima rata.
  • Novità valide per avvisi bonari elaborati dal 1° gennaio 2025.
  • Modifiche migliorano flessibilità e gestione delle irregolarità fiscali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

BoT a 12 mesi sopra 3%
Articolo precedente

Il Bot annuale lancia un segnale ai risparmiatori: accorrete, la pacchia sta finendo!

BTp Italia 2030, ecco la cedola minima reale possibile
Articolo seguente

BTp Italia marzo 2028, ecco la possibile cedola di settembre 2024 in pagamento a settembre