Con l’approssimarsi del 2025, una serie di modifiche significative riguarderanno la gestione degli avvisi bonari, grazie alle novità introdotte dal Decreto Legislativo 108/2024.
Tali cambiamenti, che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, promettono di rivoluzionare i termini di risposta e le modalità di pagamento, introducendo un regime più flessibile per contribuenti e intermediari. Di seguito, un’analisi dettagliata delle principali innovazioni e del loro impatto pratico.
Estensione termini di risposta agli avvisi bonari
Uno degli aspetti centrali della riforma è l’allungamento dei termini concessi per rispondere agli avvisi bonari.
Un’ulteriore estensione è prevista nel caso in cui la comunicazione di irregolarità venga recapitata a un intermediario fiscale. Il termine passa da 90 giorni, a 120 giorni in caso di avviso telematico all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione fiscale oggetto della comunicazione di irregolarità. In tal caso, però, l’intermediario resta obbligato a informare il contribuente entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso, garantendo così un flusso informativo adeguato tra le parti.
Questa modifica rappresenta un notevole passo avanti verso una gestione più distesa delle controversie tributarie, offrendo ai contribuenti più tempo per valutare e adempiere ai propri obblighi.
Come cambiano i tempi per le rate
La riforma introduce cambiamenti anche per quanto riguarda la rateizzazione degli importi dovuti. Dal 2025, il contribuente avrà 60 giorni di tempo, anziché i 30 previsti attualmente, per effettuare il pagamento della prima rata in caso di scelta per il pagamento dilazionato dell’avviso bonario. In analogia, il termine per pagare la prima rata passa a 120 giorni in caso di avviso bonario telematico inviato all’intermediario.
Rimangono inalterati altri aspetti della rateizzazione: il numero massimo di rate trimestrali consentite resta fissato a 20, come stabilito dall’articolo 3-bis del Decreto Legislativo 462/1997.
Debutto novità avvisi bonari: attenti alla data di elaborazione
Mentre già è in vigore già la pausa avvisi bonari di dicembre e agosto di ogni anno, un punto cruciale riguarda l’individuazione della data di applicazione delle nuove regole sui termini di pagamento/informazioni. Le modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 108/2024 si applicheranno esclusivamente agli avvisi bonari elaborati dall’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° gennaio 2025. È fondamentale distinguere tra la data di elaborazione e quella di notifica: quest’ultima non influisce sull’applicazione del nuovo regime normativo.
Ad esempio, un avviso elaborato il 28 dicembre 2024 ma notificato il 4 gennaio 2025 seguirà ancora le regole precedenti, con termini di 30 giorni per la risposta. Questo dettaglio tecnico impone a contribuenti e intermediari una particolare attenzione nella gestione delle comunicazioni, per evitare errori interpretativi e conseguenti inadempienze. La data di elaborazione è evidenziata nella prima pagina della comunicazione ricevuta.
Le novità introdotte comportano certamente una serie di implicazioni operative sia per i contribuenti sia per i professionisti incaricati della gestione fiscale. Ta i principali aspetti positivi la migliore pianificazione. I termini estesi consentiranno una gestione più accurata delle pratiche, riducendo il rischio di errori o omissioni derivanti dalla fretta.
Riassumendo…
- Estensione termini risposta: gli avvisi bonari avranno 60 giorni (ulteriore estensione a 120 per l’intermediario).
- Pagamento rateale: prima rata con 60 giorni per il pagamento (ovvero 120 in caso di avviso intermediario), massimo 20 rate trimestrali.
- Data elaborazione rilevante: nuove regole valide solo per avvisi elaborati dal 1° gennaio 2025.
- Ruolo intermediari: devono informare il contribuente entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso.