L’avviso di Poste Italiane sui buoni fruttiferi postali cartacei di prossima Prescrizione e Scadenza

Ecco cosa comunica l'avviso diramato da Poste Italiane sui buoni fruttiferi postali cartacei di prossima scadenza e prescrizione.
1 anno fa
1 minuto di lettura
Calcolo Isee Ing

Prescrizione e Scadenza sono due termini che tutti coloro che hanno sottoscritto dei buoni fruttiferi postali dovrebbero appuntare.

Immaginate di aver sottoscritto dei titoli per ricavare qualche soldino e di averli dimenticati nel cassetto. Nel frattempo sono scaduti e caduti in prescrizione. Che significa? Non solo che avrete perso il denaro investito ma anche gli interessi nel frattempo maturati.

Il bello, poi, sapete qual è? Non si potrà fare nulla per recuperare i soldi investiti.

Qual è allora la soluzione? Prestare attenzione all’avviso diramato da Poste Italiane sulla Prescrizione e la Scadenza dei titoli.

Prescrizione e Scadenza

Tutti i buoni fruttiferi postali hanno una data di scadenza in base al titolo che si sceglie di sottoscrivere. Nel caso del 4×4, ad esempio, essa avviene dopo 16 anni, significa che dopo quella data i bfp cessano di essere fruttiferi ovvero di produrre interessi. Si possono però incassare fino alla data di prescrizione che decorre dopo 10 anni dalla scadenza.

Successivamente a quest’ultima, infatti, il titolare del buono perde il diritto a incassare sia il capitale versato originariamente sia i rendimenti maturati. Ciò però avviene solo per i titoli cartacei per cui è necessario controllare le tabelle diramate da Poste nell’avviso emanato o rivolgersi agli uffici postali per avere chiarimenti. Inoltre si può consultare la sezione relativa ai buoni sul sito ufficiale di Poste o su quello di Cassa Depositi e Prestiti.

Quali sono i buoni fruttiferi postali che andranno in prescrizione nel 2023?

Grazie all’avviso diramato da Poste Italiane è possibile scoprire quali sono i buoni fruttiferi postali che cadranno in prescrizione in questo 2023. Eccoli:

1. buoni a 18 mesi della serie D19-D20-D21-D22-D23-D24-D25-D26-D27-D28-D29-D30: emessi da luglio 2011 a giugno 2012
2. 18 mesi Plus Serie Z01-Z02-Z03-Z04-Z05-Z06-Z07-Z08-Z09-Z10-Z11: emessi da agosto 2011 a giugno 2012
3.

quelli dedicati ai minori intestati ai nati dal primi gennaio al 31 dicembre 1995
4. gli ordinari della serie O emessa da gennaio a dicembre 1983. Il rimborso di questi titoli si potrà chiedere fino al 31 dicembre di quest’anno
5. i 170 Cdp Fedeltà della serie TF204A191107 emessa da 7 novembre fino al 31 dicembre 2019
6. i 170 Cdp Premium della serie TF304A191118 emessa da 18 novembre al 31 dicembre 2019
7. 3×4 della serie T01 emessa dal 24 al 31 ottobre 2011, della serie T02 emessa dal 1° novembre al 30 novembre 2011 e della serie T03 emessa dal 1° dicembre al 31 dicembre 2011
8. i titoli dedicati ai minori intestati ai nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2005 e infine
9. gli ordinari della Serie Q emessa da gennaio a dicembre 1993, delle serie A5,A6, A7, A8, A9 emesse da gennaio al 31 dicembre 2003.

Per evitare di restare delusi, ricordiamo sempre quello che diceva Harvey B. Mackayun obiettivo non è nient’altro che un sogno con un progetto e una scadenza”.

[email protected]

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

reddito di cittadinanza
Articolo precedente

Il mondo del lavoro dopo il reddito di cittadinanza: una riforma destinata al fallimento?

Mutuo casa, tasso fisso o variabile?
Articolo seguente

Tassare le banche per aiutare chi ha un mutuo a tasso variabile è tutto sbagliato