Non è la prima volta che un’azienda cerca candidati ma non li trova. In un mercato italiano del lavoro, in cui sembra quasi un’utopia trovare un’occupazione non precaria, alcune aziende si lamentano di non riuscire a trovare il personale nonostante lo stipendio proposto.
L’ennesima storia italiana
L’ultima storia è stata riportata da Today e racconta di un’azienda di Treviso a caccia di 20 dipendenti da assumere e la difficoltà a reperire personale in tal senso. L’imprenditore racconta di assunzioni già effettuate per 7 persone reclutate dopo un test su Facebook ma della difficoltà a trovarne altre 20 con “esperienza nella costruzione di ponteggi e impalature”.
La cronostoria parte dal 3 gennaio, quando l’azienda ha messo su Facebook un annuncio per la ricerca di 30 persone. Nel giro di qualche giorno hanno risposto 15 candidati, di cui 7 sono stati assunti mentre i restanti non erano disposti a trasferirsi e hanno dovuto rinunciare. Ad oggi mancano all’appello una ventina di addetti ma è emersa tutta la difficoltà di trovare persone con esperienza, quindi persone formate, anche se ci sarebbe spazio anche per giovani volenterosi.
Si parla anche di stipendio, che può arrivare a 2mila euro, CCNL metalmeccanici con plus vari che possono far arrivare il compenso alla cifra appena scritta.
Nereo Parisotto, amministratore unico di Euroedile S.r.l, ha dichiarato a trevisotoday.it di “non siamo riusciti a trovare nessuna persona esperta. Tra i vari curricula pervenuti abbiamo individuato due persone con il ruolo di aiuto, 3 invece che sono conoscenti del settore, e sanno cos’è un ponteggio ma non l’hanno mai montato, altri due, invece, completamenti profani in materia”. Nei programmi futuri anche una scuola: “il nostro compito sarà quello di formarli.
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Giovani poco formati e il gap che fa riflettere
Questa dell’azienda veneta non sarebbe l’unica storia relativa a datori di lavoro che cercano personale. Di recente anche altre realtà italiane, tra cui anche alcuni alcuni ristoranti, lamentavano la ricerca di personale ma la difficoltà a trovare giovani disponibili. La colpa, nella maggior parte dei casi, viene data alla poca formazione ma anche alle abitudini dei millennials poco inclini al sacrificio. Analizzando la situazione si nota come da un lato ci sono giovani laureati o diplomati che emigrano all’estero pur di fare carriera, disillusi da un mercato italiano fermo e non di rado pronto a sfruttare i più e dove la meritocrazia sembra una chimera.
Dall’altro giungono storie di aziende che sulla carta promettono buoni stipendi ma emergono le difficoltà a trovare persone formate per un determinato settore o giovani che non sono disposti a trasferirsi o non accettano certi orari. L’esempio lampante arriva da un ristorante che, tempo fa, era alla ricerca di forza lavoro ma i candidati non volevano lavorare di sera o di sabato. Il gap, insomma, sembra ancora incolmabile. (Per approfondire vi rimandiamo all’articolo Ristorante cerca cuoco e pizzaiolo per 2300 euro al mese ma nessuno risponde)