Azioni a voto plurimo o maggiorato: facciamo chiarezza

Voto plurimo o maggiorato. Vediamo la differenza e perché queste novità sono a doppia lama.
9 anni fa
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      Facciamo un esempio: Tizio acquista 1.000 azioni della società Alfa e le detiene per almeno 24 mesi. Poiché lo statuto gli consente di avvalersi del voto doppio in assemblea, come premio “fedeltà” per avere dimostrato interesse a una partecipazione di medio-lungo termine, in assemblea i suoi voti conteranno per 2.000 (1.000 x 2). Il suo peso, quindi, potrebbe aumentare, se almeno parte dei soci non può vantare lo stesso diritto, continuano ad avere un voto per azione. Anche in quest’ultimo caso valgono le perplessità relative al voto plurimo.

Per contro va detto che tale possibilità consente alle imprese di premiare l’azionariato stabile, quello più interessato alla gestione e meno alla speculazione. Il rischio è sempre lo stesso, ovvero che pochi soci controllino le decisioni in assemblea, di fatto rendendo la società ingessata e non contendibile.  

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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