Berlusconi si sbarazza di Mediobanca, ecco perché la cessione a Unicredit riguarda il caso Vivendi

La holding di famiglia, Fininvest, ha incassato 174 milioni di euro dalla vendita del 2% di Piazzetta Cuccia. Un addio che arriva dopo 14 anni dall'ingresso.
4 anni fa
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Azioni Mediobanca, Fininvest vende l'intera partecipazione

La holding della famiglia Berlusconi, Fininvest, ha comunicato di avere venduto 17,7 milioni di azioni Mediobanca, pari al 2% del capitale e all’intera partecipazione detenuta. L’incasso è stato di 174 milioni di euro. L’addio arriva dopo 14 anni. Era il 2007, quando Fininvest entrava in Piazzetta Cuccia con l’1%, quota raddoppiata l’anno successivo. Marina Berlusconi, figlia dell’ex premier e a capo della Mondadori, veniva nominata consigliere di amministrazione.

Queste azioni Mediobanca appena vendute rientravano nel patto di consultazione siglato a fine 2018 e del quale fa parte la famiglia Benetton con il 5,33%.

Adesso, tra i grandi azionisti troviamo anche Leonardo Del Vecchio con il 13,2% e il Gruppo Bolloré con il 2,8%. Quest’ultimo decise di uscire dal patto di consultazione, forse proprio per non avere nulla a che fare con la famiglia Berlusconi, date le note vicende giudiziarie che hanno riguardato le due parti negli ultimi 5 anni.

E, infatti, l’operazione si arricchisce di dettagli interessanti per capire cosa vi sia dietro alla vendita delle azioni Mediobanca da parte di Fininvest. Il comunicato ufficiale recita che essa rientra in “una logica di razionalizzazione e di ribilanciamento del proprio portafoglio di investimenti finanziari”. Già, ma in che senso?

Azioni Mediobanca e l’affaire Vivendi

Tempo fa, nel corso delle indagini della Procura di Milano sulla tentata scalata di Vivendi a Mediaset, era emerso che la società francese si era avvalsa della consulenza di Mediobanca per l’operazione. Inutile dirvi che la famiglia Berlusconi non l’abbia presa per niente bene. Di fatto, una sua partecipata ha aiutato segretamente un socio-azionista a scalare un altro dei suoi soci. Galateo finanziario da rivedere. Ma probabile che i sentimenti non c’entrino nulla. Le azioni Mediobanca sono salite in borsa ai massimi da fine 2019, guadagnando quest’anno circa il 34%.

Ed emerge che Fininvest dalla vendita non abbia maturato né plusvalenze, né minusvalenze.

In sostanza, ha venduto ai prezzi di carico. Questo potrebbe significare molto più semplicemente che la cessione ai blocchi sia avvenuta con l’unico obiettivo di uscire da un investimento “non core” nel momento giusto, cioè senza subire alcuna perdita.

C’entra qualcosa Bolloré? Tra Mediaset e Vivendi è stata trovata una faticosa intesa dopo 5 anni di strascichi giudiziari e pesci in faccia reciproci. Entro luglio, Fininvest rileverà azioni Mediaset per il 5% del capitale dalla seconda. L’operazione costerà sui 160 milioni. E’ vero che Mediaset ha deciso di distribuire un dividendo straordinario di 350 milioni, con cui Cologno Monzese sostanzialmente finanzierebbe l’acquisto. Ad ogni modo, un po’ di liquidità in più non guasta e, guarda caso, la cifra incassata coincide quasi perfettamente con l’esborso atteso per l’estate.

Riposizionamento del salotto buono?

Probabile anche che dietro le quinte la famiglia Berlusconi e i Bolloré abbiano convenuto che i secondi lasceranno in pace Mediaset e la prima smonterà le tende da Mediobanca. Che i francesi abbiano nel mirino proprio il salotto buono della finanza tricolore? Se così, dovrebbero vedersela con Del Vecchio, che sembra intenzionato a mantenere salda la propria posizione a Piazzetta Cuccia. Particolare non secondario: Fininvest ha ceduto le azioni Mediobanca a Unicredit, banca che dal capitale era uscita interamente a fine 2019. Due le cose: o Piazza Gae Aulenti girerà a qualche altro socio (lo stesso Del Vecchio?) la partecipazione o con l’arrivo di Andrea Orcel al timone ha ripensato alla sua strategia del disimpegno dall’Italia.

Quest’ultima ipotesi avrebbe del clamoroso. Nel giro di pochi mesi, la posizione dell’unica banca sistemica italiana sarebbe cambiata di 180 gradi tra ritorno in Mediobanca e possibile acquisizione di MPS dopo il netto rifiuto opposto da Jean-Pierre Mustier al governo. Ma dietro alla vendita delle azioni Mediobanca potrebbe semplicemente celarsi uno scenario molto più asciutto.

In questi giorni, le condizioni di salute di Silvio Berlusconi hanno destato serio allarme, tanto che giovedì scorso si erano sparse brutte voci al riguardo. Che a scopo puramente precauzionale, la famiglia dell’ex premier stia cercando di fare ordine tra i suoi assets?

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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