Azionisti Fiat Chrysler in delirio con la fusione, quelli Peugeot fuggono

Boom per le azioni Fiat Chrysler, crollo per quelle Peugeot Citroen. Detroit ha annunciato lo stacco di una maxi-cedola da 5,5 miliardi, che va ad aggiungersi ai 3 miliardi già deliberati. Rendimenti da sogno per i soci.
5 anni fa
1 minuto di lettura

La fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Citroen Automobile si farà. Le due case automobilistiche si sono accordate dopo mesi di trattative e uno stop nei mesi scorsi, che sembrava aver fatto naufragare definitivamente ogni ipotesi di intesa. I due gruppi avranno quote paritarie del 50% ciascuna e che confluiranno in una casa madre con sede in Olanda, sempre più una La Mecca della finanza europea, e non solo, negli ultimi anni. Nascerà così un colosso da 8,7 milioni di auto all’anno, con 170 miliardi di euro di fatturato, 11 miliardi di risultato operativo, 410.000 dipendenti e una capitalizzazione in borsa superiore ai 40 miliardi.

FCA-PSA, l’intesa c’è: si creerà gruppo leader mondiale

Il consiglio di amministrazione sarà composto da 11 componenti, di cui 5 in quota FCA e 5 PSA. L’amministratore delegato dovrebbe essere scelto dall’uno e dall’altro gruppo alternativamente. Si partirà con Carlos Tavares come ceo e John Elkann presidente, per cui per la prima fase a detenere la maggioranza saranno i francesi. In teoria, la famiglia Agnelli per la prima volta perderebbe il controllo del board della sua creatura, sinora mantenuto anche a Detroit tramite la hoding Exor, al 29% di FCA e che nella nuova entità post-fusione scenderebbe chiaramente al 14,5%.

Dividendo da sogno per azionisti FCA

Tuttavia, in borsa a festeggiare sono gli azionisti FCA, mentre quelli PSA se la danno a gambe. Dopo l’annuncio, le azioni del gruppo italo-americano si sono impennate di quasi il 19%, quelle francesi hanno ripiegato del 12%. La capitalizzazione di FCA aumenta così di 3,4 miliardi di euro, arretrando per PSA di 2,5 miliardi. Come mai questo andamento dicotomico? L’accordo prevede che i francesi vendano la quota del 46% detenuta nella società di componentistica Faurecia, che varrebbe sui 2,7 miliardi di euro. Invece, FCA ha annunciato la distribuzione di un maxi-dividendo da 5,5 miliardi e legata proprio alla fusione in itinere.

La cedola, già in sé sostanziosa, si somma ai 2 miliardi già deliberati in via straordinaria per effetto della cessione di Magneti Marelli per 6,2 miliardi e al miliardo di dividendo ordinario. In tutto, saranno 8,5 miliardi ad essere distribuiti per quest’anno, una pioggia di denaro a favore dell’azionariato, che vale più del 39% delle azioni e quasi il 47% rispetto al loro prezzo pre-annuncio. In pratica, chi oggi acquistasse il titolo FCA si porterebbe a casa una tantum un rendimento assicurato di circa il 40% rispetto all’investimento. E’ evidente che esso faccia molta gola.

Fiat Chrysler cresce a settembre in Europa

L’appeal per entrambe le case è accresciuto dalla prospettiva industriale: il colosso automobilistico sarebbe quarto al mondo e beneficerebbe di sinergie per 3,7 miliardi di euro a regime, cioè risparmi sui costi di produzione positivi per restare competitivi in un comparto agguerrito come non mai. E a sorridere sono certamente gli Agnelli, che da questa operazione otterranno un dividendo straordinario di circa 1,6 miliardi e complessivamente di quasi 2,5 miliardi, qualcosa come oltre una volta e mezza il valore di capitalizzazione della loro Juventus a Piazza Affari.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Glifosato cangerogeno: boom cause contro diserbante Bayer, Europa verso divieto?

Articolo seguente

Anoninometro, l’ultima frontiera del fisco contro l’evasione