“Quando si entra in un ufficio postale e si vede come i dipendenti delle Poste trattano i pacchi, si comprende meglio perché Babbo Natale ci tenga a portare personalmente i suoi regali“, afferma Marie-Lyse Aston. Un punto di vista che sembra essere condiviso anche dal nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni.
Attualmente alle prese con la Legge di Bilancio 2023 che contribuirà a risollevare le sorti dell’economia nazionale, infatti, i deputati hanno deciso di farsi un bel regalo proprio in prossimità delle festività natalizie.
Babbo Natale si ferma in Parlamento: bonus da 5500 euro per smartphone e cuffie Wi-Fi
Grazie a una determina firmata dai questori della Camera, lo scorso 24 novembre è stato approvato un rimborso spese a favore dei deputati. Quest’ultimo arriverà il prossimo mese di dicembre. Si tratta di un bonus dal valore di 5.500 euro che permetterà ai 400 deputati di ottenere indietro i soldi spesi per l’acquisto di determinati beni. Tra questi si annoverano ad esempio i computer, ma anche tablet, cuffie e monitor fino a 34 pollici.
Un importo, quello del bonus, raddoppiato rispetto alla scorsa legislatura. Fino allo scorso anno, infatti, l’importo era pari a 2.500 euro. A tal proposito, come si evince da La Repubblica, Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle hanno sottolineato che tale misura contribuirà a soddisfare le esigenze di aggiornamento tecnologico.
Onde evitare di incorrere in spiacevoli situazioni, comunque, il collegio dei questori effettuerà dei controlli. Tra le novità introdotte dalla nuova legislatura, poi, si annovera la scomparsa delle sanzioni. Nel 2018, infatti, erano state introdotte delle trattenute nel caso in cui un parlamentare non fosse presente ad almeno il 50% delle sedute in Aula.
La presa di posizione di Filippo Scerra
Sulla questione è intervenuto Filippo Scerra. Il deputato del Movimento 5 Stelle, attraverso un post pubblicato su Facebook ha spiegato che:
“in questa legislatura è arrivata la proposta di accorpare il corrispettivo relativo alle spese di cancelleria + spese informatica e dare la possibilità ai deputati di scegliere su cosa concentrare le loro spese. Il sottoscritto ha chiesto con forza che questa operazione di maggiore flessibilità non avesse ripercussioni sulle casse dello Stato, e anzi che costasse meno rispetto alla scorsa Legislatura. La mia richiesta è stata accolta. Infatti la scorsa legislatura la dotazione era di circa 7500 euro complessivi e adesso si parla di 5500 più un piccolo budget per spese cancelleria (320 euro). Cioè questa operazione ha fatto risparmiare al bilancio della Camera”.
Possiamo solo immaginare la disperazione di tutti quei deputati che, sotto l’albero, quest’anno troveranno solo una misera mancetta di poche migliaia di euro.