Banca Etruria: caso Boschi non è giudiziario, ma una delle tante vergogne della politica nostrana

Maria Elena Boschi sotto accusa sul crac di Banca Etruria, ma il caso non è giudiziario. Semmai è la politica cialtrona di questi anni a dover essere alla berlina, segno di decadenza.
8 anni fa
4 minuti di lettura

Il libro “Poteri forti (o quasi)” è diventato il caso editoriale dell’anno, per non dire degli ultimi anni in Italia. Il suo autore, Ferruccio De Bortoli, non è un personaggio secondario, bensì uno dei più autorevoli e stimati giornalisti del Belpaese, già direttore de Il Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, tra i pochissimi illustri ad avere apertamente criticato l’ex premier Matteo Renzi, quando questi era all’apice del suo potere e consenso, tacciandolo di essere un “maleducato istituzionale con talento”, salvo qualche giorno fa rettificare, dubitando che egli abbia talento.

Il libro ha aperto un dibattito politico feroce e dalle potenzialità enormi (a rischio c’è la sopravvivenza politica di Renzi), laddove riporta che l’ex ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, avrebbe sollecitato agli inizi del 2015 l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, affinché salvasse Banca Etruria.

L’istituto era stato commissariato nel febbraio dell’anno precedente ed era stato fino ad allora amministrato dal padre del ministro, in qualità di vice-presidente, mentre il fratello era a capo del settore rischi credito. Nel novembre di due anni fa, insieme a Banca Marche, Carife e CariChieti, fu sottoposto a salvataggio pubblico, imponendo perdite persino ai suoi obbligazionisti subordinati, scatenando polemiche pubbliche e una crisi in borsa delle banche italiane, che solo negli ultimi mesi sembra essere rientrata dai livelli di allarme, seppure con lo stanziamento di una ventina di miliardi di euro da parte del governo Gentiloni. (Leggi anche: Giglio magico e massoneria, Boschi contro De Bortoli)

Caso Boschi non è giudiziario

La Boschi ha smentito di avere mai chiamato nessuno per salvare Banca Etruria e minaccia querele. Dal canto suo, Ghizzoni non smentisce e né conferma, dicendosi disponibile a parlare solo nelle sedi istituzionali apposite. De Bortoli replica alle minacce di querela con la conferma di quanto scritto nel suo libro, ovvero che la sollecitazione al salvataggio ci sarebbe stata.

Dal governo, però, arriva una precisazione del ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, che sostiene di essere stato lui ad avere interpellato Piazza Gae Aulenti per studiare un possibile salvataggio, la cui pratica ha sortito un esito negativo per l’opposizione della dirigenza Unicredit.

Il mondo politico si mostra nettamente diviso tra maggioranza e opposizioni, con la prima a fare quadrato intorno alla figura della Boschi, mentre le seconde stanno prendendo la palla al balzo (molto bene Forza Italia) per chiederne le dimissioni e per riportare in auge nel dibattito pubblico la presunta commistione tra governo Renzi e banche. (Leggi anche: Boschi e Banca Etruria: Ghizzoni pronto a parlare, Renzi trema)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Avviso di accertamento con notifica a mezzo posta è contestabile?

Articolo seguente

Addio al certificato di agibilità, tutte le novità