Banca Mps: le obbligazioni retail soggette a conversione valgono fino a 2,16 miliardi

Il bond retail di Banca MPS è quello con maturità 2018 (IT0004352586). Al via domani l’offerta di conversione in azioni
8 anni fa
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Ultime cartucce per il piano di salvataggio sul mercato di Banca Mps. Sarebbero risalite le possibilità che la liability management exercise (lme) e il collocamento-lampo possano partire domani o al massimo venerdì. La possibilità di conversione dei bond subordinati sarà quindi riaperta anche a favore degli investitori retail.

Nel pomeriggio – scrive Il Messaggero – si dovrebbe riunire la Consob – una riunione sarebbe convocata anche domani – per esprimersi sul documento d’offerta arricchito delle integrazioni ricevute che consentirebbe al cda di Banca Mps, chiamato sempre nel pomeriggio di deliberare, anche a tarda sera, il lancio della manovra.

Sembra acclarato, prosegue il giornale, che le nuove azioni vengano emesse a un prezzo intorno a 10 cent. L’orientamento raccolto dalle 8 banche che stanno siglando il contratto di agency, in pratica di vendita, registra interesse solo su un valore così basso.

Conversione bond Mps anche per 40.000 obbligazionisti retail

Mps aveva inviato ieri alla Consob un aggiornamento della documentazione che dovrebbe portare alla riapertura della conversione dei bond in azioni della banca anche a favore dei piccoli risparmiatori e sempre su base volontaria. Gli obbligazionisti retail – una platea di quasi 40.000 risparmiatori – erano stati esclusi in un primo tempo dalla conversione per motivi legati alla sostanziale inadeguatezza dei rispettivi profili Mifid rispetto alla rischiosità dell’operazione prospettata. L’obbligazione interessata allo swap è Banca Mps Upper Tier II 2008-2018 ISIN IT0004352586. In caso di totale adesione alla proposta di conversione, l’istituto senese potrebbe recuperare altri 2,16 miliardi di euro: un tesoretto che si sommerebbe al miliardo già raccolto dagli istituzionali nelle scorse settimane e a un ulteriore miliardo di euro che potrebbe arrivare a stretto giro dal fondo sovrano del Qatar.

Per sottrarsi all’ipotesi bail-in e in una lotta contro il tempo (il termine ultimo per varare la ricapitalizzazione è il prossimo 31 dicembre), la banca guidata da Marco Morelli prova ora il tutto per tutto tornando a bussare all’authority del mercato.

In caso di effettivo via libera e di adesione sensibilmente la banca all’obiettivo di rafforzamento patrimoniale prefissato.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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