Crisi sistema bancario vicina con fallimento di tutti gli interventi
Considerando che agli aumenti vengono dedicati poco più di 3 miliardi, ne restano altri 600-700 milioni, spiccioli insomma. Con i restanti 1,25 miliardi si dovrebbe sostenere un mercato dei crediti in sofferenza dal potenziale di 83 miliardi di euro netti. Con tutta la leva finanziaria immaginata, non è realistico ipotizzare che una tale cifra smuoverà granché.
Non può che destare preoccupazione il fatto che, a distanza di poco più di 6 mesi dal salvataggio di quattro banche minori (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti), il governo abbia sbandierato come soluzione ai problemi dapprima la garanzia pubblica sulle sofferenze (Gacs), il cui impatto sui prezzi dei crediti a rischio sarebbe stato nullo, mentre successivamente, fiutato il flop, ha orchestrato un’operazione di sistema, che stando alle ultime dichiarazioni degli interessati avrebbe anch’esso fallito nell’obiettivo. Resta solo la consapevolezza di essere vicini a una crisi del sistema bancario, fino ad oggi negata da governo e banchieri stessi. Non ultimo, Visco ha minimizzato nel suo ultimo intervento ufficiale la portata del problema delle sofferenze.