Banche fallite: al via i rimborsi per azioni e bond ai risparmiatori truffati

Via libera alle domande per ottenere i rimborsi di azioni e obbligazioni delle banche fallite. Requisiti, modalità di richiesta e scadenza.
5 anni fa
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Partono i rimborsi per i risparmiatori truffati dalle banche. Finalmente! Dal 22 agosto è infatti possibile richiedere l’indennizzo per coloro che sono rimasti vittime di vendite indiscriminate di titoli azionari e obbligazionari da parte di banche italiane poi messe in liquidazione. È stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 agosto 2019, il decreto attuativo che rende operativo il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) da 1,5 miliardi di euro istituito presso la Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici.

200 mila risparmiatori interessati

L’indennizzo riguarda una platea stimata di circa 200.000 risparmiatori che avevano sottoscritto azioni e/o obbligazioni subordinate collocate dalle banche regionali, poi fallite, a causa delle violazioni degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, così come previsto dal Testo Unico della Finanza.

Per la richiesta di indennizzo, i risparmiatori dovranno fare domanda espressa attraverso il portale internet della Consap entro 180 giorni, quindi entro il 18 febbraio 2020. Oggetto di indennizzo sono le azioni e le obbligazioni subordinate emesse dalle banche liquidate a favore di investitori retail.

Azioni e obbligazioni indennizzabili

Le azioni e le obbligazioni subordinate che possono essere indennizzate sono quelle emesse dalle seguenti 11 banche:

  • Popolare di Vicenza
  • Veneto Banca
  • Banca Etruria
  • Banca Marche
  • CariChieti
  • CariFerrara
  • Credito Cooperativo Padovano
  • Banca Brutia
  • Banca popolare delle province calabre
  • Banca di Paceco
  • Credito Cooperativo interprovinciale Veneto.

Requisiti e ammontare degli indennizzi

Gli indennizzi saranno automatici per coloro che non erano investitori professionali e che alla data del 31 dicembre 2018 avevano un reddito Irpef non superiore a 35 mila euro e un patrimonio mobiliare non superiore a 100 mila euro (con esclusione dei titoli per i quali si chiede l’indennizzo). L’ammontare degli indennizzi è del 30% del valore delle azioni e del 95% di quello delle obbligazioni subordinate, calcolato al momento dell’acquisto dei titoli, con un limite massimo di 100.000 euro per avente diritto.  L’importo erogato sarà maggiore se negli anni 2019, 2020 e 2021 i rimborsi complessivi si rivelano inferiori alla previsione di spesa per l’esercizio finanziario.

Per il rimborso delle obbligazioni subordinate verrà detratta la differenza (se positiva) tra il rendimento dei bond subordinati e quello di mercato del Btp di durata equivalente.

Come fare la richiesta di indennizzo

Per accedere al rimborso è necessario presentare domanda telematica attraverso il portale della Consap, previa registrazione. E’ necessario compilare tutti i campi richiesti allegando copia della documentazione bancaria attestante il possesso dei titoli oggetto di indennizzo da parte del Fondo. La domanda può essere presentata dagli aventi diritto interessati o da loro rappresentanti. Ogni singola domanda sarà quindi valutata e i requisiti di reddito e patrimoniali saranno verificati prima che venga disposta l’erogazione della somma di denaro spettante a mezzo bonifico bancario. Non è ancora chiaro quale sarà la tempistica, ma sembra che chi prima presenta la domanda prima sarà indennizzato con preferenza per coloro che hanno diritto a rimborsi fino a 50 mila euro.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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