Sarà davvero festa per le banche d’affari?
Uno di loro, governatore da un anno della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, propone la sua ricetta per indurre le banche a rimpicciolirsi. Quale? Gli istituti con assets pari ad almeno 250 miliardi di dollari dovrebbero accantonare tanto di quel capitale, da trovare non conveniente restare grandi. L’idea del banchiere repubblicano sarebbe di elevare dall’attuale 13% al 23,5% il Common equity tier ratio, ovvero la percentuale di capitale da detenere rispetto agli impieghi.
L’approccio di Kashkari sembra, però, opposto a quello del presidente eletto, il quale segnala, invece, di volere ammorbidire le regole, per quanto tornando alla separazione tra banche d’investimento e banche commerciali. L’uomo sostiene di non essere stato contattato dal “transition team”, ovvero dalla squadra di Trump, che gestirà il passaggio di consegne alla Casa Bianca entro il 20 gennaio prossimo. In ogni caso, con il ritorno dei repubblicani alla presidenza, pare che il problema delle dimensioni bancarie sia uno dei temi principali del mandato. Che sarà affrontato con disincentivi alla crescita oltre un certo limite o ri-adottando la legge bancaria di ottanta anni fa, sembra che la deregulation paventata da Trump non si tradurrà in un vero sostegno alle grandi banche d’affari. (Leggi anche: Azioni bancarie in crescita sulla presidenza Trump)