Prelievo forzoso su tutti?
A quel punto, il bail-in sarebbe politicamente più praticabile, ma rischierebbe di destabilizzare il nostro sistema bancario, provocando lo spostamento di massa di risparmi da un istituto a un altro. E allora, perché non spalmare il “sacrificio” sull’intera platea dei clienti, in nome della sicurezza del risparmio nazionale?
La raccolta bancaria in Italia (conti correnti, conti deposito, pronti contro termine, obbligazioni) ammonta a circa 1.670 miliardi. Reperire tra questa enorme massa di denaro i 40 miliardi necessari a salvare le banche sarebbe uno scherzo.
Non è ipotesi fantasiosa
Certo, la reazione iniziale dei clienti sarebbe furibonda, ma punire tutti equivale a non punire nessuno, ovvero il governo spalmerebbe le perdite su tutti i risparmiatori, evitando di calcare la mano su pochi. Nessuno andrebbe in rovina per aver perso il 2-3% dei propri risparmi, per cui la rabbia potrebbe essere smaltita con i mesi, o almeno questo è quanto spera un certo establishment.
Chiaramente, quello che stiamo descrivendo è uno scenario tutt’altro che desiderabile, una vera iattura, un’ingiustizia, ma non per questo un’ipotesi del tutto destituita di fondamento. Sapete negli ultimi anni chi l’ha proposta, anche se per salvare i conti dello stato e non quelli delle banche? Un certo Fondo Monetario Internazionale e un’istituzione di nome Bundesbank.