Banche italiane solide? Per il Texas ratio la peggiore non sarebbe MPS

Il Texas ratio ci aiuta a capire qualcosa di più sullo stato di salute delle nostre banche e ci segnala che MPS non sarebbe la peggiore in Italia.
9 anni fa
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Come appaiono le nostre banche maggiori

Unicredit possiede un patrimonio sui 53,5 miliardi e crediti deteriorati lordi per 80,7 miliardi, coperti per 41,2 miliardi. Il suo indicatore sarebbe, quindi, di 0,85, simile a quello di Cà de Sass e riflettendo anche in questo caso una buona solidità. Ubi Banca ha un patrimonio di 10,5 miliardi, gravata da crediti deteriorati lordi per 12,6 miliardi, coperti per appena 2,75 miliardi. Ne consegue un Texas ratio di 0,95, vicino all’unità, ma sempre al di sotto di essa. Infine, Banco Popolare ha un patrimonio di 8,5 miliardi e crediti deteriorati per 19 miliardi, coperti per appena un terzo.

Il rapporto si attesta così a 1,43, risultando anche peggiore di quello di MPS.

Aldilà di tutto, capitalizzazione banche italiane in borsa è bassa

Si potrebbe utilizzare anche un parametro alternativo, ovvero il rapporto tra crediti deteriorati (preferibilmente, al netto delle svalutazioni) e capitalizzazione in borsa di ciascuna delle banche. Tuttavia, esso sarebbe scarsamente significativo, in quanto la capitalizzazione di borsa non è un indicatore legato ai bilanci, bensì rispecchia la visione che il mercato ha del grado di rischio e di appetibilità del titolo di un istituto e, pertanto, esso già incorpora e sconta il rischio stesso. Più opportuno sarebbe, invece, notare come tutte le grandi banche italiane capitalizzino in borsa anche parecchio meno dei rispettivi patrimoni. Il rapporto medio tra capitalizzazione e patrimonio per quelle sopra citate è di 0,55, ma si ha un minimo di meno di 0,20 per MPS e sale a 0,88 per Intesa-Sanpaolo. In ogni caso, nessuna vale in borsa più del suo patrimonio, quando all’estero si arriva anche a valori doppi. In sostanza, il mercato avrebbe già penalizzato abbastanza le nostre banche, che per quanto cariche di sofferenze, forse meritano di essere considerate appetibili per gli investitori. [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Le nostre banche sono cariche di crediti a rischio, ma valgono poco in borsa.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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