Banche, ora fanno paura i coco bond. Qual è la situazione in Italia?

Paura sui mercati per i co.co.bond, le obbligazioni subordinate più rischiose emesse dalle banche. E in Italia come siamo messi?
9 anni fa
3 minuti di lettura

   

Il caso Deutsche Bank

Deutsche Bank ha emesso titoli co.co. per 5,5 miliardi di euro senza scadenza, ovvero perpetui. Dopo avere registrato perdite per 7 miliardi di euro, in molti si sono chiesti se sarà in grado di onorare i pagamenti delle cedole. Infatti, non solo naviga in acque finanziarie abbastanza agitate, ma formalmente sarebbe nella possibilità di convertire tali obbligazioni, in quanto il trigger scatta con un Tier 1 inferiore al 5% e attualmente l’istituto ne possiede uno al 3,5%, cioè è meno capitalizzata della soglia minima prefissata per fare scattare la conversione.

Nonostante le rassicurazioni, il timore persiste. Il vero problema di Deutsche Bank, se vogliamo essere sinceri, non sono i co.co.bond, bensì l’elevatissima leva finanziaria di quest’istituto, che in borsa capitalizza appena 20 miliardi (quanto Unicredit e meno della metà di Intesa-Sanpaolo), gode di un patrimonio di poco più di 60 miliardi, a fronte del quale ha emesso prodotti derivati per 75.000 miliardi di euro. Sì, avete letto bene: 75 mila miliardi, non abbiamo sbagliato a scrivere. In sostanza, la banca tedesca è esposta per circa 7 volte in più il pil dell’Eurozona! [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Vi immaginate se la Germania salva Deutsche Bank con un intervento pubblico?[/tweet_box]

E le banche italiane?

Aldilà dei problemi dei tedeschi (ci sarà da ridere, se Berlino decidesse di attuare un salvataggio pubblico, negato all’Italia in queste settimane), ci chiediamo quale sia la situazione nel resto d’Europa e, in particolare, in Italia. Dobbiamo preoccuparci per lo scoppio del bubbone “co.co.bond”? Standard & Poors’ stima che entro il prossimo decennio saranno emessi nel mondo titoli di questo genere per mille miliardi di dollari. L’Italia non farebbe certamente la parte del leone, essendo stimate entro quest’anno a 23,7 miliardi di euro le obbligazioni co.co dei primi 4 istituti.

Nel dettaglio, Intesa-Sanpaolo dovrebbe averne emessi per 7,9 miliardi, Unicredit per 7,4, MPS per 4,8 e Ubi Banca per 3,6. Sono cifre relativamente piccole, ma attenzione massima ai rischi e alle condizioni, che farebbero scattare la conversione.    

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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