A pagare per le malefatte saremo noi contribuenti
Popolare di Vicenza e Veneto Banca non sono crollate sotto i colpi della crisi economica, per avere puntato sulla clientela in tempi di crisi, come si affanna a fare credere qualche giornalista poco accorto o in palese malafede. La loro caduta è stata determinata da un mix di comportamenti criminali e di incompetenza, dato che i rispettivi presidenti-padroni per decenni, rispettivamente Gianni Zonin e Vincenzo Consoli, giocavano a fare i grandi banchieri, ma forse essendo tutt’altro che tali.
Non vogliamo spargere il sale sulle ferite, quando sottolineiamo che abbiamo appena salvato con i soldi delle nostre tasse due istituti, le cui pratiche rappresentano una vergogna nel panorama del credito e i cui manager andrebbero quanto meno esclusi a vita dalla possibilità di combinare altri danni al sistema-paese, oltre che più immediatamente ai loro clienti; eppure, questa è la verità. Gli ideatori di uno schema Ponzi in salsa veneta forse non verranno mai chiamati a pagare per i danni arrecati all’economia italiana e agli istituti da loro amministrati. Negli USA, l’ultimo ad avere truffato in massa i risparmiatori, tale Bernard Madoff, marcisce in galera dal 2008 e gli resta ancora da scontare qualcosa come quasi un secolo e mezzo di reclusione. (Leggi anche: Banche venete, salvataggio a carico dei contribuenti e mistero fondi stranieri)