Serve libero mercato, non obblighi normativi
Si potrebbe supporre che lo stato imponga costi massimi per transazione, in modo da non danneggiare eccessivamente le piccole attività. In sé, anche questa misura sarebbe sbagliata, perché avremmo una legge a sostituirsi al legittimo potere decisionale sui prezzi delle banche. Quel che serve è, quindi, un libero mercato, in cui domanda e offerta s’incontrano sulla base delle reciproche convenienze, non di obblighi normativi.
Se finora tanti piccoli imprenditori e lavoratori autonomi hanno preferito non dotarsi di POS, è perché l’uso del bancomat presso le loro attività appare poco o affatto conveniente, oltre che non pratico.
L’uso del bancomat è legittimo da parte del cliente, ma deve restare un diritto anche accettarlo o meno per i piccoli importi. L’obbligo spingerebbe il settore privato a soggiacere alle condizioni delle banche, alterando il mercato. Se gli istituti vogliono ampliare la platea dei POS in Italia, dovranno accettare di scendere a patti con i clienti, offrendo loro condizioni migliori. Sarebbe come se tutti i cittadini italiani fossero costretti ad aprire un conto corrente, nonostante molti di loro lo ritenessero uno strumento poco economico e non pratico per le proprie esigenze. Si può costringere un lato del mercato a contrarre solo se il costo di tale obbligo risultasse nullo, altrimenti saremmo dinnanzi a uno stato non al di sopra delle parti, bensì giocatore in favore di una delle due.