Bancomat obbligatorio, perché pagare ai POS per soli 5 euro non è un’idea sana

Bancomat obbligatorio anche per pagamenti di 5 euro. Così lo stato regala nuovi soldi alle banche, prendendoli dai piccoli imprenditori e dal lavoro autonomo.
7 anni fa
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Serve libero mercato, non obblighi normativi

Si potrebbe supporre che lo stato imponga costi massimi per transazione, in modo da non danneggiare eccessivamente le piccole attività. In sé, anche questa misura sarebbe sbagliata, perché avremmo una legge a sostituirsi al legittimo potere decisionale sui prezzi delle banche. Quel che serve è, quindi, un libero mercato, in cui domanda e offerta s’incontrano sulla base delle reciproche convenienze, non di obblighi normativi.

Se finora tanti piccoli imprenditori e lavoratori autonomi hanno preferito non dotarsi di POS, è perché l’uso del bancomat presso le loro attività appare poco o affatto conveniente, oltre che non pratico.

La Cgia di Mestre, ad esempio, dopo avere espresso sostegno per l’obbligo annunciato dal governo, lo ha altresì invitato a non estenderlo a tutte le categorie degli artigiani, rischiandosi altrimenti una lievitazione sproporzionata dei costi per alcune di loro. Si pensi alle attività che inviano propri dipendenti al domicilio o presso le aziende clienti per effettuare la prestazione e/o riscuotere i pagamenti: dovrebbero dotarsi di tanti POS quanti siano i dipendenti?

L’uso del bancomat è legittimo da parte del cliente, ma deve restare un diritto anche accettarlo o meno per i piccoli importi. L’obbligo spingerebbe il settore privato a soggiacere alle condizioni delle banche, alterando il mercato. Se gli istituti vogliono ampliare la platea dei POS in Italia, dovranno accettare di scendere a patti con i clienti, offrendo loro condizioni migliori. Sarebbe come se tutti i cittadini italiani fossero costretti ad aprire un conto corrente, nonostante molti di loro lo ritenessero uno strumento poco economico e non pratico per le proprie esigenze. Si può costringere un lato del mercato a contrarre solo se il costo di tale obbligo risultasse nullo, altrimenti saremmo dinnanzi a uno stato non al di sopra delle parti, bensì giocatore in favore di una delle due.

E abbiamo tutta la sensazione che a Palazzo Chigi vi sia un tifo fin troppo da stadio per le banche e regni assoluta indifferenza verso le ragioni delle piccole imprese. (Leggi anche: Lotta al contante: restrizioni UE con la scusa del terrorismo)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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