La riforma del reddito di cittadinanza è in dirittura d’arrivo. Il Parlamento è chiamato ad apportare modifiche al sussidio pubblico, oggetto di tanti scandali e ingiustizie da quando è stato istituito.
Dal prossimo anno la concessione del reddito di cittadinanza avverrà con occhio più vigile e sarà strettamente legata alle opportunità di impiego. Così il governo ha proposto alle Camere affinché la misura sia concessa a chi veramente ne ha diritto.
Reddito di cittadinanza: fare come per la Naspi
Ma sul punto si è espressa anche la Banca d’Italia che ha monitorato l’andamento di spesa durante l’anno.
“meccanismi di incentivo più semplici, come una progressiva decurtazione dell’assegno, indipendentemente dal rifiuto di un’offerta di lavoro. Come avviene per la Naspi. Ma anche una riduzione delle aliquote marginali effettive dovute al venire meno del beneficio in caso di aumento del reddito“.
Lo ha detto il capo del Servizio struttura economica della Banca d`Italia, Fabrizio Balassone, durante l’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Aggiungendo che “il reddito di cittadinanza ha avuto un impatto più che sulla povertà sulle condizioni di disagio rilevante”.
Difficile fare i controlli
Con la manovra finanziaria 2022 sono previste misure per rafforzare i controlli a posteriori. Ma il problema è che si arriva sempre tardi col rischio che le misure siano insufficienti ad evitare abusi. Inoltre, l’offerta di lavoro congrua legata al reddito di cittadinanza è sfuggente come concetto e rende più difficile controllare.
Con la legge di bilancio sono previste misure finalizzate a controlli più rigorosi e ispirati all’azione preventiva piuttosto che successiva. E’ previsto un primo screening diretto dell’Inps e un successivo intervento dei Comuni per la verifica delle posizioni potenzialmente problematiche.
Si amplia, inoltre, la platea dei reati in presenza dei quali scatta l’immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva e la conseguente restituzione di quanto indebitamente percepito.
La manovra non interviene sulla funzione del Reddito di cittadinanza come strumento di contrasto alla povertà. Sebbene anche questo aspetto presenti criticità in riferimento ai criteri di accesso alla misura (che penalizzano le famiglie numerose ed escludono gli stranieri residenti in Italia da meno di dieci anni). E alla valutazione delle risorse dei percettori (incluso il patrimonio) ai fini della determinazione dell’entità del sostegno.