Bar e ristoranti, le regole Inail per la riapertura nella fase 2

Bar e ristoranti verso la riapertura anticipata il 18 maggio, ma con regole Inail stringenti e protocolli di sicurezza da rispettare.
5 anni fa
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Apertura di bar e ristoranti sotto la lente dell’Inail. L’Istituto nazionale ha diramato le regole da osservare per la messa in sicurezza di lavoratori e clienti dei luoghi di ristorazione e somministrazione bevande per la Fase 2.

Oltre alle norme di igiene che dovranno essere sempre raccomandate e rispettate, occorrerà stabilire un limite di capienza determinato per l’osservanza del distanziamento fra i tavoli e le persone. L’Inail, recependo le indicazioni dell’Istituto Superiori di Sanità ha quindi predisposto le misure minime da rispettare per l’apertura di bar e ristoranti per la fase 2.

Non più di 1 persona ogni 4 metri quadri

La regola principale sarà quella dei 4 metri quadri per ogni cliente con un distanziamento minimo fra una persona e l’altra tale da non favorire la trasmissione di aerosol in assenza di mascherine. Pertanto, per sapere quante persone possono accedere all’interno di un bar o ristante, bisognerà tener conto dell’ampiezza del locale e dividere la metratura per 4 mq. Un locale di 100 metri quadrati potrà quindi ospitare al massimo 25 persone, rigorosamente distanziate una dall’altra da almeno 2 metri, fatta salva la possibilità di stare più vicini in presenza di barriere divisorie in plexiglass. E’ quanto si apprende, in sostanza, dal “documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione” predisposto dall’Inail. Ciò vale sia per quanto concerne gli spazi chiusi per quelli all’aperto, dove il distanziamento sociale rimane la regola principale da rispettare.

Le altre regole da rispettare

Fra le altre disposizioni impartite dall’Inail in misura di prevenzione, vi sono anche quelle che riguardano la ventilazione dei locali e il ricambio di aria naturale costante. Assume particolare importanza, poi, l’azione di igienizzazione di tavoli e sedie da parte del gestore e dei camerieri. Ma anche i pavimenti e i banconi dovranno essere rigidamente puliti dopo ogni consumazione.

I camerieri e i gestori dovranno servire muniti di mascherine e guanti che dovranno essere igienizzati periodicamente. Così come frequentemente dovranno essere pulite le toilette e le pavimentazioni. Il servizio a buffet non sarà possibile, i menu cartacei spariranno e i piatti del giorno saranno scritti su lavagne o su fogli monouso. E’ consentito togliere la mascherina solo per consumare i pasti o bevande. I clienti dovranno tenerle indossarle per tutte le altre circostanze. Al momento del conto è opportuno privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e le casse, ove possibile, saranno protette da una barriera in plexiglass.

L’igiene prima di tutto

All’ingresso dei ristoranti dovranno essere forniti dispenser per l’igienizzazione delle mani, mentre gli abiti dovranno essere riposti tassativamente nei guardaroba. Ai camerieri e al personale dovrà essere rilevata tassativamente la temperatura corporea ogni giorno e annotata su apposito registro. Per i bar cambierà tutto, ogni forma di assembramento davanti ai banconi sarà vietata,  così come il gioco delle carte al tavolo o l’utilizzo di slot machines nelle zone dove si servono anche consumazioni. L’ingresso di un cliente sarà consentito solo dopo l’uscita di un altro, nel rispetto della capienza del bar. Aperitivi e snack non potranno più essere serviti al bancone ad utilizzo di tutti come avveniva in passato, ma solo al tavolo. Per i ristoranti potrebbe essere introdotta l’autocertificazione obbligatoria per indicare il grado di parentela fra clienti qualora un tavolo venga occupato da più di due persone e quindi si prefiguri l’assembramento. Previste sanzioni salate per i gestori che non rispetteranno le regole con la chiusura dell’attività per molto tempo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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