Basta pubblicità di benzina e diesel, la guerra è iniziata ufficialmente

Discorso alle Nazioni Unite inequivocabile, benzina e diesel, in quanto combustibili fossili, devono sparire.
6 mesi fa
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benzina e diesel

La pubblicità è l’anima del commercio, e un’economia senza spot è destinata inesorabilmente a terminare. Deve essere questa probabilmente l’idea che sta alla base della lotta che António Guterres, segretario generale alla Nazioni Unite, sta facendo a benzina e diesel, i combustibili fossili responsabili di tutti i guai ambientali del pianeta. La sua proposta è incontrovertibile, basta spot dedicati a questi combustibili, sono pericolosi come le sigarette e quindi non vanno pubblicizzati.

La lotta ai combustibili fossili

Che fosse guerra aperta tra le nuove proposte di energia rinnovabile e a impatto zero e quelle tradizionali che invece sfruttano ancora i combustibili fossili, non è certo notizia di primo pelo.

La proposta però lanciata da António Guterresè di quelle che possono far saltare il banco, poiché mira proprio dritto al cuore dell’economia. Stop a pubblicità di benzina e diesel, una proposta per certi versi shock, almeno per la parte avversa. Come fare infatti a eliminare di colpo le pubblicità che le aziende del settore si erano assicurate per promuovere la propria attività? Come abbiamo detto, la pubblicità è l’anima del commercio e un commercio senz’anima è destinato ad essere sconfitto.

Ma benzina e diesel hanno davvero bisogno di pubblicità? È questo il quesito che probabilmente molti dovrebbero porsi. Se equipariamo i combustibili fossili alle sigarette, come appunto ha fatto Guterres, non è forse vero che il fumatore non ha bisogno di vedere in tv lo spot delle Malboro per comprarsi il suo pacchetto in tabaccheria? Se in quel caso però si parla di fidelizzazione, nel caso di benzina e diesel si parla di vera e propria necessità. Se non hai una macchina elettrica, infatti, allora dovrà necessariamente rifornire il tuo veicolo delle altre forme di alimentazione attualmente disponibili.

Benzina e diesel al bando, ma basterà?

L’intervento di Guterres alle Nazioni Unite è condivisibile, ma quanto davvero efficace? “Gli esseri umani costituiscono una minaccia per la vita sulla Terra paragonabile al meteorite che ha causato l’estinzione dei dinosauri” – ha dichiarato a New York, durante la Giornata mondiale dell’ambiente.

“Per quanto riguarda il clima, non siamo i dinosauri ma il meteorite. Non siamo solo in pericolo, siamo il pericolo”. 

C’è da dire comunque che la sua proposta non arriva proprio come un fulmine a ciel sereno, visto che in realtà già alcuni Paesi da un po’ di tempo hanno vietato le pubblicità di benzina e diesel. Paesi come la Francia, l’Australia e la Scozia. Ecco come prosegue l’intervento di Guterres:

“Dobbiamo confrontarci direttamente con coloro che operano nel settore dei combustibili fossili. Miliardi di dollari sono stati spesi per distorcere la verità, ingannare il pubblico e seminare dubbi. Invito ogni Paese a vietare la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili. E invito i media e le aziende tecnologiche a smettere di fare pubblicità ai combustibili fossili. La verità è che le emissioni globali devono diminuire del 9% ogni anno fino al 2030 per mantenere in vita il limite di 1,5 gradi. Ma stanno andando nella direzione sbagliata. L’anno scorso sono aumentate dell’1%”.

Sono numeri preoccupanti, ma del resto se le auto elettriche, l’elemento costitutivo che dovrebbe portare a debellare benzina e diesel, non decollano, è naturale ipotizzare che la situazione non possa migliorare più di tanto nel prossimo futuro.

Riassumendo…

  • le Nazioni Unite si scagliano contro benzina e diesel, sono pericolosi e vanno eliminati;
  • basta spot in tv, la proposta per debellare la piaga dei combustibili fossili;
  • le emissioni globali devono diminuire, ma l’anno scorso sono aumentate dell’1%.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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