Bastano i permessi 104 per andare in pensione prima con Ape Sociale?

Esiste la possibilità di andare in pensione anticipata con Ape Sociale se si assiste un familiare disabile con gravità (legge 104). Ecco come fare.
3 anni fa
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Chi fruisce dei permessi della legge 104 per assistere familiari con handicap e in condizioni non autosufficienti, può andare in pensione prima. La legge riserva agli assistenti, altrimenti detti “caregiver”, la possibilità di accedere ad Ape Sociale.

Poiché la legge di bilancio 2022 proroga Ape Sociale anche per il prossimo anno, i caregiver potranno presentare domanda di anticipo pensionistico. Occorrerà aver compiuto 63 anni di età e avere almeno 30 anni di anzianità contributiva.

In pensione con i permessi della legge 104

Per accedere ad Ape Sociale come caregiver è necessario, oltre ad essere in possesso dei requisiti di cui sopra, anche rientrare nella condizione di disagio specifica prevista dalla normativa.

Vale a dire, assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente (genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992.

La persona che assiste il disabile può quindi beneficiare dello scivolo pensionistico presentando domanda al Inps entro il 1 marzo 2022 di ciascun anno. Ma si può fare, in un secondo momento, anche entro il 30 novembre.

Requisiti specifici per i caregiver

Ma quali requisiti specifici bisogna dimostrare al momento della domanda di pensione? Non basta assistere una persona in condizioni di disagio (solitamente un familiare), bisogna anche dimostrare altre cose.

L’assistenza, ad esempio, deve essere svolta gratuitamente e per un periodo continuativo dimostrabile. L’assistito, come già detto, inoltre, deve essere riconosciuto come portatore di handicap grave (ai sensi della legge 104/92 art. 3 comma 3).

Infine, il riconoscimento di caregiver può essere concesso ad un solo familiare o persona esterna dell’assistito e la nomina deve essere fatta formalmente dalla persona in condizioni di disagio. In alternativa da familiari che ne fanno le veci o da tutori.

L’Inps, prima di concedere l’Ape Sociale al caregiver, chiederà tutte queste informazioni e verificherà che l’assicurato non svolga o abbia svolto altre attività di lavoro durante l’assistenza.

Infine l’assistito non deve risultare ricoverato presso una casa di riposo o in ospedale al momento della domanda di Ape Sociale.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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