Le auto elettriche circolanti alla fine del 2016 erano 2 milioni, ancora una frazione infinitesimale del parco macchine mondiale, ma raddoppiate nell’arco di appena un anno. Il boom di vendite di auto con motore ibrido o del tutto indipendente dal carburante sta mettendo le ali ai prezzi della materia prima con cui vengono costruite le batterie necessarie a metterle in moto: il litio. (Leggi anche: Auto elettriche, Cina e India fanno tremare i petrolieri)
La sostanza alcalina rappresenta solamente lo 0,0007% della crosta terrestre.
In Cina, dove circola il 40% delle auto elettriche di tutto il mondo, il balzo è stato ben più impressionante, con i prezzi del litio a triplicare in appena 12 mesi a 20.000 dollari per tonnellata. E’ il business del futuro, considerando che la domanda sarà destinata solamente a crescere e a ritmi anche notevoli, mentre l’offerta non si smuoverà granché. Semmai, negli ultimi anni sono stati compiuti progressi nel rendere più efficiente l’uso della materia prima.
Cile seduta su una miniera di dollari
Il business delle batterie al litio impiegate nell’industria automobilistico è stato pari a 7,8 miliardi di dollari nel 2015, ma dovrebbe arrivare a 30,6 miliardi nel 2024. A fronte di una produzione mondiale stimata in 37.000 tonnellate, a domanda invariata ai livelli attuali, le riserve (14,5 milioni di tonnellate) sarebbero sufficienti per altri 365 anni, ma gli esperti sostengono che da qui al 2040, i consumi per le sole batterie dovrebbero esplodere a 800.000 tonnellate. (Leggi anche: Niente più auto a benzina e diesel in Francia, fuga dal petrolio)
E se la Cina possiede il 22% delle riserve mondiali di litio, è seconda dopo il Cile, la cui sola Salina di Atacama detiene il 27%.