Non ci sono buone notizie per i mutui a tasso variabile dopo le dichiarazioni di Christine Lagarde, la presidente della Bce.
In un’intervista al gruppo editoriale spagnolo “Vocento” ha spiegato che è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione. È vero che questa tassa occulta è diminuita negli ultimi mesi e che la discesa proseguirà ancora. Nonostante questo, però, la Bce sarà costretta a prendere le misure necessarie per riportarla al 2%.
Quindi è probabile che vi sia un rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base.
Le misure per alleviare il rialzo dei tassi
È quasi certo che per la metà di marzo ci sarà un nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea.
La Lagarde spera quindi che, per evitare problemi ai debitori, le banche cambino le condizioni dei mutui stipulati. Dovrebbero agire in tale direzione per evitare di avere crediti non pagati nei loro bilanci. Ha aggiunto, poi, di essere certa che gli istituti di credito prenderanno tale strada.
In merito a un tetto sui tassi, proposto dalla Spagna, ha concluso dicendo che si tratta di una materia “tra creditore e debitore”. È sicura, però, che le banche riconsidereranno le condizioni dei prestiti.
Chi rischia?
Quelli che rischieranno di più sono coloro che hanno dei mutui a tasso variabile. Il motivo è semplice, la rata viene ridefinita periodicamente sommando lo Spread all’Euribor del periodo di riferimento. Se quest’ultimo cresce, di conseguenza salirà anche la rata del mutuo.
Vista la situazione attuale, quindi, per risparmiare, si potrebbe pensare di valutare una surroga o passare al tasso fisso in modo tale da bloccare il valore della rata per i prossimi mesi.
Altroconsumo, l’associazione che aiuta i consumatori nelle scelte, ha spiegato che con la surroga si potrà cambiare il mutuo in essere rivolgendosi a un’altra banca che offre condizioni migliori. In questo modo varierà la tipologia, il tasso e la durata. Quello che resterà uguale sarà il capitale residuo del mutuo. Nel caso in cui, però, quest’ultimo si fosse acceso anni fa, l’aumento potrebbe essere contenuto per cui la surroga verso il tasso fisso potrebbe non convenire.
L’alternativa sarebbe poi quella di rinegoziare il mutuo con l’attuale banca. Si potrebbe, ad esempio, passare da un tasso variabile a uno fisso, con rata protetta, con cap o a mutui a tasso misto.