Non agenzie per il lavoro in sostituzione dei centri per l’impiego, bensì un loro affiancamento per migliorare l’incontro tra offerte e domanda di lavoro per i percettori del reddito di cittadinanza.
Questa una delle possibili strade percorribili per rendere più efficace ed efficiente la misura di sostegno tanto voluta e desiderata dal M5S ma che ad oggi non ha ancora dato i frutti sperati.
Gli ultimi dati Anpal
I percettori di reddito di cittadinanza tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro sono, ad oggi, 1.150.152 di cui, il 34,1% è stato preso in carico in quanto ha sottoscritto con il centro per l’impiego un patto per il lavoro o dispone di un patto di servizio in corso di validità.
La maggiore presenza di beneficiari si rileva nel sud e nelle isole, dove risiede il 70,5% del totale delle persone soggette al patto per il lavoro.
Per quel che riguarda l’età, si conferma la riduzione dell’età della popolazione di beneficiari: la classe di età degli under 29 a livello nazionale costituisce il 38,6% di tutti i beneficiari.
Questi i dati ufficiali diffusi nell’ultima nota dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro).
L’ingresso delle agenzie per il lavoro nel reddito di cittadinanza
Così come nato, nell’ambito del reddito di cittadinanza, un ruolo fondamentale dovrebbe essere svolto dai centri per l’impiego il cui compito, anche grazie all’ausilio della nuova figura dei Navigator, dovrebbe essere quello di intermediare tra offerte di lavoro e domanda di lavoro per i percettori del sussidio.
Ad oggi, sono ancora pochissimi i percettori che hanno trovato o accettato offerte di lavori provenienti dai centri per l’impiego.
A motivo di ciò si sta pensando di affiancare ad essi le agenzie di lavoro interinale specializzate nell’attività di ricerca di impiego sulla base delle offerte provenienti dalle aziende.
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