Convertire i premi di produttività in benefit permette di risparmiare sulle tasse. I secondi infatti sono esentasse: così prevede la Legge di Stabilità 2016. Nello specifico la normativa ha previsto: la reintroduzione dell’imposta sostitutiva del 10% sulle retribuzioni connesse alla produttività, l’estensione del beneficio alla partecipazione agli utili dell’impresa e, da ultimo, la scelta in capo al beneficiario di ricevere i premi sotto forma di beni e servizi detassati (i benefit appunto).
Premi di produttività e benefit: agevolazioni fiscali
Andiamo con ordine.
L’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionale e comunale al 10%, salvo rinuncia espressa in forma scritta da parte del lavoratore, ai premi di risultato connessi a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, e alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili della società, entro il limite di 2.000 euro lordi (elevato a 2.500 per le imprese che coinvolgono i lavoratori nell’organizzazione del lavoro).
Sono state previste diverse tipologie di benefit che possono essere stabilite in sede di contrattazione.
Tramite la cd opzione benefit, il lavoratore può escludere questi incassi dal reddito di lavoro dipendente e quindi non ci pagherà le tasse.