Silvio Berlusconi e Angela Merkel s’incontreranno oggi a Madrid, in occasione del Congresso del Partito Popolare Europeo (PPE) al quale appartengono i rispettivi partiti, Forza Italia e CDU-CSU. L’ex premier italiano e la cancelliera tedesca non sono mai stati molto in sintonia, vuoi per differenze caratteriali ben visibili, vuoi pure per le divergenze in fatto di politica economica e d’Europa. Il declino dei rapporti tra i 2 arrivò esattamente 4 anni fa, quando la cancelliera e il collega francese Nicolas Sarkozy risposero in conferenza stampa congiunta con un sorriso malizioso alla domanda posta da un giornalista su cosa pensassero sugli impegni assunti dal premier italiano sulle riforme.
Forti le distanze tra i 2
Tuttavia, il vice-presidente del PPE, Antonio Tajani, assicura che si tratti di acqua passata. Quand’anche fosse vero, in questi anni sono aumentati, anziché diminuiti, i punti di divergenza tra i 2. La cancelliera è un’instancabile sostenitrice delle politiche di austerità, crede che i conti pubblici debbano essere chiusi in pareggio, che non bisogna fare debiti e che la crescita dell’economia possa avvenire con riforme strutturali, aumentando l’efficienza e la competitività. Sui principi concorda anche Berlusconi, che sostiene, però, il gradualismo, ovvero la necessità di procedere con gradualità alla riduzione del deficit, al fine di non strangolare la crescita. Sull’Europa, esistono punti di comunanza di vedute, come l’obiettivo di una maggiore integrazione politica tra gli stati, ma la Germania è l’ombra di quella Bruxelles che non piace all’ex premier, che l’ha spesso definita un covo di burocrati distanti dai popoli.