Le tensioni con Merkel e Sarkozy
Che Berlusconi fosse inviso al duo franco-tedesco, rappresentato da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, è fin troppo scontato. Che Germania e Francia non vedessero l’ora che il premier italiano andasse a casa, anche. Alla base di questi screzi c’era la convinzione che il nostro paese rappresentasse un pericolo per la tenuta dell’euro e del sistema bancario dell’Eurozona, a causa della riluttanza del governo di centro-destra di attuare le riforme necessarie, a loro dire, per calmare i mercati.
La posizione di Obama nel 2011
Ora, se complotto doveva essere, sarebbe alquanto strano che gli USA facessero intercettare anche le conversazioni di quella che avrebbe dovuto recitare proprio il ruolo di attore principale di quel complotto, ovvero la cancelliera. Inoltre, c’è un episodio che smentirebbe tale ipotesi. Nell’ottobre del 2011, un mese prima della caduta del governo Berlusconi, a Cannes, Francia, si tenne un drammatico G20, dove è acclarato ormai che il presidente della Commissione europea di allora, José Manuel Barroso, Merkel e Sarkozy presero da parte il ministro dell’Economia italiano, Giulio Tremonti, e il premier spagnolo Luis Zapatero e chiesero loro espressamente di fare richiesta di aiuto immediatamente al Fondo Monetario Internazionale, al fine di porre fine alla crisi dei mercati, ma sottoponendosi così a un vero e proprio commissariamento. A raccontarlo è stato in un libro proprio Zapatero, che scrive come abbia provato persino paura in quegli attimi, sentendo una forte pressione, tuttavia, rigettando le sollecitazioni insieme all’Italia.