Berlusconi spiato dagli USA di Obama, ma non è la prova di un complotto

Complotto contro il governo Berlusconi, spiato tra il 2008 e il 2011? Ecco perché non sembra che sia il caso.
9 anni fa
3 minuti di lettura

 

Non fu complotto, solo deprecabile spionaggio USA

Ma proprio in quell’occasione, Obama si schierò con l’Italia (e la Spagna), sostenendo che non ci sarebbe stato bisogno di un intervento dell’FMI. “I think Silvio is right” avrebbe detto (“Penso che Silvio sia a posto”). Se fosse stato il regista o partecipare a un complotto, avrebbe preso la palla al balzo e sfruttato l’occasione per indebolire la posizione di Berlusconi. E non dimentichiamoci che lo spionaggio sarebbe iniziato già ai tempi di Bush jr, che tutto sembrava desiderare, tranne che il nostro ex premier lasciasse il governo.

In realtà, le intercettazioni di massa realizzate dalla Nsa dimostrerebbero la tendenza degli USA a considerarsi ancora oggi, a torto o a ragione, il poliziotto del mondo. Un atteggiamento, ereditato dai tempi della Guerra Fredda, quando effettivamente avevano in mano la sicurezza di quella parte del pianeta libero e contrapposto al blocco sovietico. Si tratta di fatti deprecabili, specie perché ad essere spiati sono storici alleati, non governi ostili, per quanto l’ipocrisia abbia raggiunto vette elevate in questo caso, dato che si scopre l’acqua calda. Già agli inizi del Millennio si sfiorò l’incidente diplomatico tra le due sponde dell’Oceano Atlantico, quando si scoprì che l’amministrazione Bush jr spiava le riunioni europee a Bruxelles. Non si tratta di complotti specifici contro questo o quel premier, quanto di una politica quasi strutturale degli americani, che dovrebbe spingere le cancellerie del Vecchio Continente a reagire con fermezza e compostezza. Evocare complotti serve solo a sollevare polveroni, senza risolvere alla radice il problema.    

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Lavorare a Dubai: cosa sapere sulla previdenza degli Emirati Arabi prima di partire

Articolo seguente

Aborto clandestino, multa 10mila euro: la rivolta delle donne