Bialetti fa la storia cambiando patria, ora è diventato cinese

Nuovo piano di rilancio globale per il marchio simbolo del caffè italiano. Bialetti ora è della cinese Nuo Capital.
2 settimane fa
3 minuti di lettura
bialetti

Tradimento terribile, anzi no. Semplice legge del mercato. Chi non ricorda lo storico marchio Bialetti dovrebbe fare ammenda, perché parliamo di un’eccellenza del made in Italy nel suo settore. Peccato che ora di italiano abbia ben poco, se non la storia.

Del resto, il nome Bialetti evoca per milioni di italiani il profumo del caffè del mattino, la moka sul fuoco, un rituale domestico diventato simbolo nazionale. Ma ora, questo storico marchio entra in una nuova fase della sua storia: Bialetti è stata acquisita dal fondo di investimento svizzero Nuo Capital, legato alla famiglia reale di Singapore. Si tratta di una mossa che segna una svolta importante per l’azienda, fondata nel 1933 e celebre in tutto il mondo per la sua iconica caffettiera esagonale.

L’operazione non riguarda solo il marchio, ma anche la strategia futura del gruppo, che mira a rilanciarsi sul mercato internazionale. Dopo anni difficili, segnati da un forte indebitamento e da risultati economici altalenanti, Bialetti si prepara a una nuova era con capitali freschi e una visione globale. Il passaggio è stato formalizzato con l’acquisizione da parte di Nuo del 100% delle quote della società che deteneva il controllo di Bialetti Industrie. La notizia rappresenta una delle operazioni economiche più rilevanti del 2025 nell’ambito del made in Italy.

Bialetti, nuova proprietà e nuovo piano industriale

Nuo Capital non è un nome qualsiasi nel mondo degli investimenti: il fondo è sostenuto da importanti capitali asiatici e ha già investito in numerose realtà italiane di prestigio, come Moncler. L’operazione Bialetti rientra in un disegno più ampio di valorizzazione di brand storici italiani, con l’obiettivo di portarli a crescere nei mercati internazionali, soprattutto in Asia.

La strategia prevede un piano di rilancio che punta su tre assi fondamentali: l’espansione estera, l’innovazione tecnologica nei prodotti e il rafforzamento del brand. Secondo indiscrezioni, Nuo Capital potrebbe mantenere la produzione in Italia, per non snaturare l’identità del marchio, ma con un management rinnovato e più orientato al mercato globale. Il presidente uscente, Giuseppe Iannaccone, ha parlato di “una grande opportunità per il marchio e per l’industria italiana”, sottolineando come l’ingresso di nuovi capitali permetta a Bialetti di “uscire definitivamente dalla crisi e tornare a competere ad alti livelli”.

Bialetti, bilanci in rosso e debiti in calo: il contesto dell’acquisizione

Negli ultimi anni Bialetti ha affrontato numerose difficoltà economiche. L’azienda aveva avviato una procedura di concordato preventivo nel 2018 per far fronte a un indebitamento superiore ai 60 milioni di euro. Nonostante un parziale risanamento e una certa stabilità nel settore retail, i numeri non erano sufficienti a garantire una crescita sostenibile.

Nel 2023 il fatturato si era attestato intorno ai 130 milioni di euro, ma con margini ridotti e una concorrenza sempre più agguerrita, soprattutto sul fronte delle macchine da caffè elettriche e delle capsule. Il core business della moka, sebbene ancora molto forte in Italia, ha registrato un lento declino nelle vendite estere, dove i nuovi metodi di estrazione del caffè hanno preso piede.

L’acquisizione da parte di Nuo Capital arriva dunque in un momento cruciale: Bialetti ha ancora un grande valore simbolico e commerciale, ma ha bisogno di nuova linfa per affrontare le sfide del mercato globale. Il piano industriale prevede anche una revisione dell’offerta, con una maggiore attenzione alla sostenibilità e al design contemporaneo.

Tra tradizione e futuro globale

Con questa operazione, Bialetti si prepara a una nuova fase della sua storia. L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare un simbolo della cultura italiana in un protagonista del lifestyle internazionale. La moka Bialetti continuerà a rappresentare l’eccellenza del made in Italy, ma potrebbe presto essere affiancata da nuovi prodotti pensati per i gusti e le abitudini di consumo dei mercati asiatici.

Nuo Capital ha dichiarato di voler “preservare l’identità del marchio, puntando allo stesso tempo su una crescita internazionale forte e strutturata”. Questo lascia intendere che il cuore produttivo dell’azienda – oggi concentrato principalmente in Lombardia non sarà smantellato, ma integrato in una visione più ampia, dove il brand diventa ambasciatore della cultura italiana del caffè.

Dopo quasi un secolo di storia, il futuro di Bialetti passa quindi da Singapore. Una sfida ambiziosa, che mira a riportare in alto un marchio amato, ma che ha bisogno di rinnovarsi per non restare intrappolato nella sola nostalgia.

Riassumendo.

  • Bialetti stata acquistata dal fondo svizzero nuo capital legato alla famiglia reale di singapore.
  • nuovo piano per rilancio internazionale: più estero, innovazione e brand globale.
  • marchio storico italiano che cerca nuova vita dopo anni difficili e bilanci in rosso.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Trasporto a temperatura controllata per valorizzare l'agroalimentare italiano
Articolo precedente

Agroalimentare: il ruolo del trasporto a temperatura controllata per competere in un settore chiave per l’economia italiana

isee
Articolo seguente

ISEE senza titoli di Stato e libretti, finalmente si parte: approvato il nuovo modello DSU