Di che colore sono le banconote da 500 euro? Non tutti sapranno rispondere velocemente a questa domanda: molti comuni mortali infatti non hanno mai avuto tra le mani questo prezioso biglietto rosa e viola. Un dato però insospettisce: nel resto d’Europa le banconote dal taglio massimo sono in aumento (si è passati dai 167 milioni, pari a 83 miliardi, del 2002 a 600 milioni, ovvero 300 miliardi) mentre da noi sono quasi introvabili. E’ solo un caso?
I falsari sono più interessati ai tagli piccoli
Quelle da 500 euro non sono banconote molto trattate dai falsari: dai controlli della GdF solo lo 0,04% dei biglietti mediamente risulta non autentico.
Riciclaggio e fuga di capitali
In banca ai piccoli risparmiatori difficilmente vengono rilasciati pezzi da 500 euro. Nessuno agli sportelli lo dice esplicitamente ma il sospetto che queste banconote siano riservate ad una nicchia di clienti e siano chiamate ad assolvere scopi precisi è forte.
Il rapporto annuale dell’Unità finanziaria della Banca d’Italia, pubblicato lo scorso maggio, individua nelle banconote da 500 euro un potenziale mezzo per azioni di riciclaggio.
Non è un caso che geograficamente la circolazione di biglietti da 500 euro si concentri in zone strategiche: secondo un rapporto della Fondazione Icsa e della Guardia di Finanza quattro quinti circolano in prossimità del confine italo-svizzero, nella provincia di Forlì (che confina con San Marino) e nel Triveneto. Punti nevralgici per il flusso di denaro.
I sospetti sono più che giustificati. Per questo motivo è stato anche proposto di limitare la diffusione dei grossi calibri emulando l’esempio di Paesi che già l’hanno fatto.