Il ministro delle Finanze dello stato centramericano di El Salvador, Alejandro Zelaya, ha annunciato alla trasmissione “Frente a Frente” l’emissione del primo Bitcoin bond, ribattezzato dai media già anche come “bond vulcano”, tra il 15 e il 20 marzo prossimi. La cedola è stata confermata al 6,5%. Sempre il ministro ha, poi, reso noto che l’emissione avverrà tramite la piattaforma Liquid, un servizio dedicato alla “criptovaluta” di Blockstream.
L’investimento minimo è stato fissato in 100 dollari, per cui il Bitcoin bond sarà alla portata davvero di tutte le tasche.
Il Bitcoin bond sarà la prima di una serie di emissioni per complessivi 10 miliardi in 10 anni. Metà del capitale raccolto sarà utilizzato a favore della costruzione di Bitcoin City, un’area nel nord-est del paese dedicata al “mining” e al business esentasse. L’altra metà sarà investita per acquistare Bitcoin. Questi saranno mantenuti in portafoglio per i primi 5 anni, successivamente ai quali El Salvador li rivenderebbe sul mercato e girerebbe a favore degli obbligazionisti le eventuali plusvalenze realizzate.
I rischi del Bitcoin bond
Esistono diversi rischi legati all’investimento. Il debito di El Salvador è classificato come “spazzatura” dalle agenzie di rating (Fitch lo ha appena declassato da B- a CCC), mentre il Fondo Monetario Internazionale suona l’allarme sull’adozione di Bitcoin come valuta legale e per questo continua a rinviare l’erogazione di aiuti per 1,3 miliardi al paese; denaro necessario per fronteggiare scadenze di pagamento nel 2023. Nel frattempo, proprio per questo i prezzi dei titoli di stato sono collassati.
Il decennale 10 aprile 2032 e cedola 8,25% (ISIN: XS0146173371) quotava ieri sui 58 centesimi, circa la metà di quasi 112 nell’aprile scorso, offrendo così un rendimento di poco inferiore al 18%. Lo spread con il Treasury di pari durata supera i 1.600 punti base (16%), ragione per cui possiamo affermare senza dubbio che il mercato sovrano salvadoregno sia in condizioni di stress, ovvero che gli investitori fiutino un elevato rischio di credito. Nel caso in cui l’emissione del Bitcoin bond fosse aperta al mercato europeo, dovremmo fare i conti anche con il rischio di cambio. Insomma, parliamo di un investimento per cuori forti.