Ancora nuovi record per i prezzi di Bitcoin ed Ether, le due principali “criptovalute”. Ieri, la prima ha sfiorato i 68.500 dollari, la seconda ha superato i 4.836. La capitalizzazione complessiva di tutti i token digitali esistenti si è così portata sopra 3.000 miliardi di dollari. Basta questa cifra per capire che non stiamo più parlando di un fenomeno di nicchia o che possiamo permetterci di ignorare.
Bitcoin valuta legale anche in Zimbabwe?
Dall’inizio dell’anno, Bitcoin segna un rialzo di circa il 135%, Ether di oltre il 550%.
Lo Zimbabwe dovette rinunciare a battere moneta dopo l’iperinflazione del 2008-’09. Da allora e per circa un decennio, il paese si affidò a una serie di valute straniere per regolare gli scambi con l’estero e persino interni. Di fatto, dollaro americano e rand sudafricano rimpiazzarono il vecchio dollaro locale. Negli ultimissimi anni, il governo ha ripristinato la valuta locale tra numerose proteste di piazza. Ma nessuno vi fa affidamento e il suo valore negli scambi è fissato molto più basso di quello ufficiale. Ne sono seguite alta inflazione, carenza di beni e crisi economica. Insomma, uno scenario venezuelano.
Il fatto che lo Zimbabwe guardi adesso ai Bitcoin per porre rimedio ai propri disastri segnala quanta fiducia si abbia tra i cittadini nei confronti di una valuta non manovrabile da alcuna banca centrale, in quanto decentralizzata. Che è poi l’intento di chi inventò questo token oltre un decennio fa: garantire agli abitanti della Terra un asset al riparo dalle tentazioni di governi e banchieri, non suscettibile di essere emesso in quantità fuori controllo e per questo destinato a diventare riserva di valore nel tempo.
Il commento di Crypto Smart
Un discorso che in Italia porta avanti Crypto Smart (www.cryptosmart.it), la prima piattaforma exchange tutta italiana e con sede fiscale nel nostro Paese. I suoi fondatori guardano con sospetto alle banche centrali, notando come esse stiano iniettando da anni liquidità eccessiva sui mercati, di fatto deprezzando le monete fiat. Alessandro Ronchi così commenta i rumors:
La maggior parte degli abitanti del pianeta vive in paesi emergenti, dove non c’è la possibilità di avere un conto in banca, la valuta locale viene svalutata giornalmente e la protezione dei diritti di proprietà è scarsa o assente. Bitcoin per la prima volta nella storia dà accesso ai diritti di proprietà e alla possibilità di risparmiare e mantenere potere d’acquisto a tutti gli 8 miliardi di abitanti del pianeta; con un semplice telefonino da 50 euro i Bitcoin possono essere conservati e trasferiti. Bitcoin è una tecnologia rivoluzionaria che sta cambiando la vita di miliardi di persone. El Salvador è stato il primo paese a dichiarare Bitcoin valuta avente corso legale, ma molti altri paesi che non hanno una valuta forte potrebbero seguire.