Bitcoin tra le riserve valutarie, da Praga una possibile rivoluzione mondiale

La Banca Centrale Ceca valuta Bitcoin tra le riserve valutarie per diversificare gli asset e sfruttare la nulla correlazione con i bond.
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Bitcoin tra le riserve valutarie?
Bitcoin tra le riserve valutarie? © Licenza Creative Commons

Mentre Bitcoin è sopra la soglia dei 100.000 dollari, c’è chi inizia formalmente a discutere se inserirlo tra gli asset delle riserve valutarie. E’ il governatore della Banca Centrale Ceca, Ales Michl, che porterà la questione proprio oggi all’attenzione del suo board. L’economista, 47 anni, ha notato come la criptovaluta abbia una “correlazione zero” con i bond e, pertanto, si potrebbe immaginare di sfruttarla per diversificare gli investimenti. La sua proposta sarebbe di dedicarvi il 5% dei 146,4 miliardi di dollari delle riserve. Una decisione, che se approvata porterebbe Praga ad acquistare nel tempo Bitcoin per non meno di 7 miliardi di dollari ai valori attuali.

Asset volatile, sale con Trump

Lo stesso Michl riconosce che il token digitale sia soggetto ad elevata volatilità e che questo può ostacolare lo sfruttamento della sua mancata correlazione con il mercato obbligazionario. Per questa ragione chiederà oggi al board di approfondire la questione, anche se una decisione non è attesa imminente.

Bitcoin come asset tra le riserve delle banche centrali non è un’idea del tutto nuova, anche se a parlarne finora erano stati analisti, accademici o semplici investitori. Donald Trump ha promesso in campagna elettorale qualcosa di sottilmente diverso, ossia la costituzione di una riserva federale in Bitcoin con l’acquisto di 1 milione di token in cinque anni. L’obiettivo dichiarato sarebbe di utilizzare l’asset per sfoltire in futuro l’immenso debito pubblico americano, che ha superato i 36.000 miliardi di dollari.

Possibili ingenti investimenti in criptovalute

Le riserve delle banche centrali di tutto il mondo valevano al 30 settembre scorso 12.730 miliardi. Il dato è stato riportato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Se anche solo l’1% di esse fosse investito in Bitcoin, i capitali che affluirebbero verso questo mercato ammonterebbero a circa 130 miliardi e inciderebbero per il 6-7% del totale.

La capitalizzazione attuale della principale criptovaluta si aggira, infatti, sui 2.000 miliardi.

Operazioni come quella che ha in mente Praga non saranno facili da implementare. La prima ragione è, se vogliamo, ideologica: persistono molte resistenze tra le istituzioni e gli stessi investitori circa il riconoscimento delle criptovalute come asset. Di recente, il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, le ha definito un rischio in quanto “prive di valore intrinseco”. E il governo americano? Sappiamo che con Trump sta guidando la svolta di questi mesi, con un’apertura insperata fino all’anno scorso. Tuttavia, prima o poi l’adozione massiccia delle crypto si scontrerà con lo status di valuta di riserva globale del dollaro.

Riserve Bitcoin versus dollaro

Dai dati dell’FMI, emerge che il 57,4% delle riserve valutarie sono ancora denominati in dollari. Se Bitcoin entrasse a far parte degli asset su cui le banche centrali investono, sottrarrebbe spazio principalmente proprio al dollaro. E il mercato recepirebbe quale segnale che il dollaro non sia più l’unico “safe asset” sul quante puntare, dato che lo stesso governo che lo emette guarda ad altro. Non è cosa che Washington possa permettersi, a meno che Bitcoin tra le riserve servisse proprio per puntare su un nuovo cavallo dopo che il dollaro perdesse il suo particolare status privilegiato.

Non è uno scenario contemplato per i prossimi anni.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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