Bitcoin in rialzo a doppia cifra nelle scorse ore, portandosi fino a quasi 57.000 dollari, ai massimi dal novembre del 2021. Dall’inizio dell’anno, i guadagni si aggirano intorno al 35%. La capitalizzazione di mercato si è portata a 1.110 miliardi, dato che in circolazione vi sono 19 milioni 640 mila unità. Alla base del recente boom hanno concorso diversi fattori. A gennaio, la Securities and Exchange Commission (Sec) ha dato il via libera negli Stati Uniti ai primi fondi Etf su Bitcoin. Oltre ad avere così reso più agevoli gli investimenti nella “criptovaluta”, il mercato ne ha tratto come conseguenza il riconoscimento ufficioso dell’asset da parte delle autorità finanziarie.
Halving a breve
E c’è attesa per il cosiddetto “halving“ del prossimo 19 febbraio. Esso dimezzerà l’emissione dei nuovi Bitcoin in circolazione, rallentandone la crescita dell’offerta nel tempo. Tale processo avviene ogni quattro anno e puntualmente ha sempre portato a un’impennata delle quotazioni nei mesi successivi. L’ultima volta fu nella primavera del 2020. Le quotazioni passarono in appena diciotto mesi da circa 8.000 al record storico dei 69.000 dollari.
Saylor compra ancora
C’è anche il fatto che le condizioni monetarie nel mondo sono attese più accomodanti nel prossimo futuro. A partire da Federal Reserve e Banca Centrale Europea, i tassi di interesse dovrebbero scendere e ciò favorisce sin da ora gli investimenti in asset più rischiosi, come per l’appunto lo sono i Bitcoin nella percezione del mercato. Non è un caso che il crollo delle “criptovalute” sia avvenuto proprio con l’aumento globale dei tassi tra il 2022 e il 2023.
Nelle ultime sedute, tuttavia, hanno contribuito positivamente gli acquisti dei grandi investitori. Uno di questi è Michael Saylor, a capo di Microstrategy, società software della Virginia, ormai legatasi mani e piedi alla “criptovaluta”. Secondo le comunicazioni inviate alle Sec, tra il 15 e il 25 febbraio scorso ha acquistato circa altri 3.000 Bitcoin per un controvalore di 155,4 milioni di dollari.
Azioni Microstrategy in boom grazie a Bitcoin
In pratica, Microstrategy ha realizzato plusvalenze virtuali per quasi 5 miliardi in tre anni e mezzo, avendo iniziato la svolta nell’agosto del 2020. Da allora, le azioni in borsa guadagnano il 450%. La capitalizzazione societaria è aumentata non a caso di circa 11 miliardi, pari esattamente al valore di mercato del portafoglio Bitcoin. Saylor è un fan sfegatato della “criptovaluta” e pochi giorni fa ha dichiarato di non avere alcuna voglia di “vendere un successo”. Egli crede nelle potenzialità a lungo termine di questo asset e nella sua capacità di acquisire molto più valore nel corso del tempo.