“Gli imbroglioni hanno sempre saputo… che il loro mestiere non è quello di convincere gli scettici, ma di permettere ai creduloni di continuare a credere quello che vogliono credere“, affermava Thomas Sowell. I truffatori per mettere in atto i loro piani diabolici, infatti, cercano di sfruttare i punti deboli delle vittime di turno.
Allo stesso modo, quando si tratta di sfruttare, in modo inappropriato e ingiusto, delle agevolazioni, cercano di sfruttare le possibile falle della burocrazia. Come recita un vecchio proverbio, d’altronde: “Fatta la legge, trovato l’inganno“.
Frode bonus edilizi: i dati dell’Agenzia delle Entrate
In base ai dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate al 31 dicembre 2021 si desume che la percentuale più alta di frodi attengono agli Ecobonus. Quest’ultimi, infatti, hanno registrato il 28% di frodi sul totale dei crediti fiscali assegnati. A seguire si trova il bonus Facciate a quota 15%.
È possibile pertanto evincere che la causa delle truffe in tale settore non è da rinvenire nella cessione del credito. Si rivela, bensì, necessario effettuare degli interventi ad hoc sulle modalità di assegnazione delle detrazioni. In particolare si ritiene necessario attuare dei vincoli più stringenti su misure come, appunto, il bonus facciate e l’Ecobonus.
Il blocco delle cessioni del credito serve a fermare le truffe: smontiamo la bufala
A tal fine è bene ricordare che l’Agenzia delle Entrate deposita i crediti nei cassetti fiscali dei committenti. Quest’ultimi, grazie allo sconto in fattura, li cedono all’impresa che svolge i lavori. Il Fisco, pertanto, è perfettamente a conoscenza di chi siano il committente e l’impresa. La frode entra in azione nel momento in cui i crediti si cedono a chi non effettua nelle realtà dei fatti i lavori.
Questo è possibile perché i crediti in tal caso vengono ceduti a soggetti non aventi diritto, semplicemente perché non vengono effettuati controlli sulla documentazione che attesti, ad esempio, l’esistenza dei cantieri o addirittura dello stesso immobile. Proprio per questo motivo è importante che la responsabilità venga limitata al committente, all’azienda che svolge gli interventi e il tecnico che fa la convalida.
Tutti coloro che ricevono i crediti in una fase successiva dovrebbero invece essere liberati da ogni forma di responsabilità. Anche perché solamente garantendo una maggior libertà alla cessione dei crediti è possibile contribuire a dare una spinta al settore dell’edilizia e di conseguenza all’economia del nostro Paese in generale.