All’interno del prevalente parco prodotti finanziari offerto dall’emittente francese Bnp Paribas, i certificati di investimento, spunta un certificates Memory Cash Collect, scritto su un titolo ad alto interesse globale sempre sotto i riflettori – più attuale che mai -, perché dà la possibilità di prendere indirettamente posizione su un un sottostante appartenente al macro-settore tecnologico e delle automobili elettriche – mediante un investimento di danaro relativamente limitato (taglio nominale da 100 euro) -.
Indirettamente perché, con un impiego di denaro limitato, è possibile investire su un azione che opera principalmente nel campo della progettazione, sviluppo e commercializzazione di auto ed accumulatori elettrici (più comunemente dette batterie)
In questo caso, il sottostante che non ha bisogno di presentazioni, è rappresentato da Tesla (diretta concorrente di Nio ed altre in fase di incubazione)
Informazioni quantitative sul sottostante
- Tesla è quotata da un periodo di tempo sufficientemente ampio – circa intorno alla metà del 2006 – da effettuare adeguate valutazioni di stampo quantitativo (ed analizzare il comportamento di base – e quindi la natura stocastica – che muove fondamentalmente il processo del prezzo del sottostante analizzato – potendo anche osservare possibili ed eventuali mutamenti di natura a seconda del periodo storico/time frame -); ora si trova in fase di correzione dai massimi storici, che si trovano ad un punto cruciale dato lo stato di avanzamento dell’economia.
- L’azienda presenta fondamentali relativamente solidi e rappresenta un interesse strategico nazionale e di sviluppo tecnologico.
- Appartenendo al macro-settore tecnologico e delle auto elettriche – come molte aziende growth considerate “fiore all’occhiello” – possiede un infrastruttura che è per sua natura ha presentato o presenta una valutazione di mercato (EV, Enterprice Value) mediamente alta rispetto ai fondamentali (quali l’EBITDA, Earnings Before Interests Taxes and Ammortizations, che è stato anche molto negativo a volte), essendo in qualche modo influenzata dal valore di mercato del debito. Ciò non deve essere necessariamente considerato come un segno d’allarme, specie se gli investitori credono nel progetto. Si può già infatti “odorare” una interessante dinamica del rapporto Debt/Equity, è salito costantemente dall’inizio del 2012 alla sua metà su valori altissimi, per poi crollare a picco ed andare in profondo rosso e risalire su valore molto elevati, infine scendendo quasi costastantemente sugli attuali livelli di circa 20x-25x.
- La volatilità implicita (per convenzione analizzata su una rolling window a 30 giorni) è stata piuttosto elevata. Considerando il periodo storico che dal 2012 ad oggi ha viaggiato in un range massimo compreso approssimativamente intorno a 30%-100%, con un valore medio totale circa intorno al 65%. Attualmente, dato il recente fermento il mercato americano risulta in fibrillazione, “ancora indeciso” sul se continuare a correggere in un ottica “fisiologica“: la volatilità implicita del titolo risulta attualmente in salita circa intorno al valore medio complessivo, e precisamente al 67% (sarebbe interessante analizzarne lo skew index specifico ed eventuali divevergenze/covergenze fra volatilità storica ed implicita)
- Quanto ad un interessante ed approfondita analisi di valutazione, con metriche quali P/E o EV/EBITDA – possibilmente in ottica top-down – (rispetto alla/al geografia e/o mercato generale di riferimento, rispetto al macro-settore, poi al gruppo di pari ecc. Banalmente: America, Nasdaq, FAANG, FAANG+, auto, auto elettriche, posizionamento competitivo ecc), e di comportamento rispetto al rischio sistematico nel tempo, si può riassumere/supporre/concludere questo. Rispetto al P/E (metrica parziale).
- Nel Q4 il P/E tecnologico è circa intorno ai 30x (si consiglia anche di analizzare i sub-settori) mentre quello di Tesla, che nel tempo cambia anche segno (denotando quindi il fatto che il mercato ha espresso valutazioni positive sul prezzo nonostante la generazione di perdite complessive di esercizio; il tutto ha riassunto un carattere growth), è approssimativamente intorno a 197x, denotando una forte sopravvalutazione (ciò vale anche per il settore auto tradizionale).
- Rispetto a beta: dal 2012 ad oggi il titolo è partito da un valore 0 di indipendenza dal mercato a salire quasi costantemente – con una forte corezione nella seconda metà del 2013 – fino ad un valore di 1,2 all’inizio del 2017, subire una discesa di fortissima magnitudo fino ad un valore di circa 0,2 e poi risalire fino ad oggi a circa 2. Ciò evidenzia un comportamento erratico da usare con cura.
Si passa ora ad esplicare il meccanismo di base del certificato (estrapolato mediante lettura dei documenti fondamentali, che costituiscono il quadro tecnico-normativo per meglio comprendere le caratteristiche primarie del prodotto cartolarizzato).
BNP Paribas Certificati di Investimento: punti salienti del Phoenix Memory, come investire su AMD
- Barriera europea di protezione sul capitale pari al 60% del valore iniziale
- Trigger cedole al 70% del valore iniziale
- Cedole trimestrali condizionate dello 4,6% (massimo 18,4% annuo) con effetto memoria
- Autocall trigger trimestrale– che permette di ricevere il rimborso anticipato- osservabile dal 2° trimestre (dal 10.06.2022) e pari al 100% del valore iniziale
- Efficienza della fiscalità degli Investment Certificates, per maggiori info si legga anche: