Speculazione torna su corona danese
Il caso PFA ci racconta bene come i grossi investitori istituzionali potrebbero sempre più approcciarsi al nostro mercato del debito sovrano e obbligazionario privato. Ha fatto impressione la discesa dei rendimenti decennali dei Bund in territorio negativo, la settimana scorsa; segno inequivocabile che i prezzi dei nostri titoli sono sempre più alti, anche se nel caso specifico ha assunto un ruolo determinante la corsa a ripararsi contro il rischio Brexit da parte degli investitori, alla ricerca di beni-rifugio.
In più, il fondo pensione dimostra di ritenere non improbabile la fine del “peg” tra corona danese ed euro, che finirebbe per apprezzare la prima, come segnalano le tensioni rialziste su di essa di queste ultime settimane, tornate in auge dopo oltre un anno. Finora, però, Copenaghen ha avuto la maggiore sulla speculazione, anche se al costo di tagliare i tassi sui depositi delle banche sotto lo zero e di tagliare nel 2015 le emissioni di titoli di stato per non incentivare i flussi di capitali in entrata.