Bolla immobiliare, Germania tra i paesi a rischio teme la rabbia delle famiglie

La bolla immobiliare sta emergendo anche in Germania, dove i prezzi delle case corrono dalla crisi del 2008-'09. Le famiglie tedesche sono arrabbiate contro i tassi zero della BCE e potranno esservi contraccolpi elettorali.
8 anni fa
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Poche nuove case costruite

Non si pensi, però, che il fenomeno sia circoscritto all’Eurozona: la bolla immobiliare è palese nel Regno Unito, dove una casa oggi costa il 27% in più del 2010, ma è forse la Svezia il caso più drammatico, con aumenti che sfiorano il 50%. Non meglio va in Norvegia, dove i valori sono saliti di oltre il 45% nello stesso arco di tempo. (Leggi anche: Bolla immobiliare in Svezia rischia di scoppiare con i profughi siriani)

Ciò che accomuna tutte queste economie in bolla sono bassi tassi, stato dell’economia sostanzialmente positivo, ma anche carenza abitativa, frutto sia di una popolazione crescente (il fenomeno immigrazione e rifugiati sta esacerbando la penuria di case nelle grandi città), sia anche di politiche restrittive sul fronte dei permessi rilasciati dalle autorità locali per le nuove costruzioni.

Lo scorso anno, ad esempio, a fronte di un fabbisogno stimato di 400.000 nuove abitazioni, in Germania ne sono state costruite il 10% in meno, mentre fluiva nel paese oltre mezzo milioni di profughi.

La bolla immobiliare è molto temuta a Berlino, dove il governo non è abituato a vedere correre i prezzi di alcunché. E sa anche, che il tema è elettoralmente molto sensibile, perché in un paese dove Mario Draghi è già poco amato per la sua politica di sostegno agli stati “spendaccioni” del Sud, l’ultima cosa che le famiglie tedesche vorrebbero è che a pagare per i debiti altrui fossero loro, costretti a comprare casa a prezzi più alti, dato che ad altri conviene godere di tassi nulli. Sarà anche per questo che gli euro-scettici dell’AfD volano nei sondaggi al 14%.

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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